Filosofi, animali, questione animale. Appunti per una storia

E se un giorno fossero le nostre membra a riempire, al posto di bistecche, pesci e salsicce, i piatti di pranzo e cena? E se le scrivanie e i computer fossero popolati da una specie superiore, magari animale, al nostro posto?
Questo il racconto-esperimento di Desmond Stewart posto in apertura al volume Filosofi, animali, questione animale di Sergio Marini: fantascienza che fa riflettere su quella che si considera – e perché – come una specie superiore, arbitro del destino di altri esseri viventi.
La questione animale in ambito filosofico viene affrontata tramite un percorso storico che si dirama attraversando medioevo, era moderna e contemporaneità. Il volume si presenta come un lavoro in fieri lontano da pretese di esaustività in relazione all’enorme produzione libraria in merito all’argomento, specialmente ai nostri giorni.
Dalla concezione aristotelica antropocentrica che vede non solo l’uomo superiore all’animale «ma deriva questa sua superiorità dalla constatazione che l’intero universo, compresi gli animali, è stato creato per lui e nel suo interesse», all’io pensante cartesiano, per arrivare alla rivalutazione illuministica in cui sembra evidenziarsi una continuità tra uomini e animali tanto che «i primi non hanno il monopolio della ragione più di quanto non abbiano quello della sensibilità e dell’immaginazione».
L’uomo al centro di tutto, che valuta tutto e riporta tutto a sé non riconoscendo l’autonomia delle altre specie esistenti e per questo si ritiene ad esse superiore: il volume non vuole offrire una risposta agli interrogativi che pone, ma farsi strumento di riflessione grazie all’analisi storico-filosofica che porta il lettore a meditare, valutare, scegliere.