Il filo di mezzogiorno
- Editore:
Baldini + Castoldi
- Collana:
- I tascabili
- Data di Pubblicazione:
- 8 Luglio 2015
- EAN:
9788868524371
- ISBN:
8868524376
- Pagine:
- 186
- Formato:
- brossura
Trama Il filo di mezzogiorno
"Il filo di mezzogiorno" è il primo romanzo pubblicato in Italia che spiega il rapporto che si costruisce tra medico e paziente. Un'esperienza psicanalitica che la grande scrittrice affronta dopo un episodio di depressione che la porta a un tentativo di suicidio. Attraverso il racconto della paziente al suo medico si ricostruisce cronologicamente un'esistenza: la partenza dalla Sicilia, la sistemazione a Roma in pensioni di terza categoria, i corsi d'arte drammatica, la persecuzione fascista, la "follia" della madre, la difficoltà nei rapporti con l'altro sesso, l'amore per Citto ("Non facemmo la sciocchezza di sposarci ma il giuramento di restare insieme fino a quando l'amore ci avrebbe tenuti uniti"). Le pagine più toccanti evocano le amiche d'infanzia, figure mitologiche, esemplari. Scrittrice politica, militante, femminista, rifiutando la femminilità convenzionale dell'inizio del secolo, la madre evitò alla figlia numerose trappole, ma la mise in una condizione d'inferiorità di fronte a se stessa, cosa che si risolse soltanto col tempo. Credendosi brutta, poco piacevole, Goliarda Sapienza riconosce di avere avuto il gusto del sacrificio, paura della pazzia, paura dell'amore (non riuscendo mai nemmeno a pronunciare la frase "ti amo"), paura della vita.
Recensioni degli utenti
Il filo di mezzogiorno-6 Luglio 2011
Un romanzo tremendamente crudele, asfittico quanto la vita di una donna perduta nella sua mente. Spietato nei confronti dell'autrice stessa che "si scava dentro col martello pneumatico"; spietato, infine, nei confronti del lettore, che si ritrova tra le mani puro magma incandescente e chenonpuò non restarne ustionato. Meraviglioso lo stile - eccentrico, visionario, spudorato e coraggiosissimo -; meraviglioso il ritmo che sconvolge ogni cronologia; meravigliosa la chiusa, quell'ultimo paragrafo che non voglio qui riportare, che è un inno all'indipendenza, alla sacralità dell'individuo, un'urlata dichiarazione d'amore per la vita.
Il filo di mezzogiorno-5 Ottobre 2010
Un romanzo spietato: spietato nei confronti di una certa psichiatria, di cui mette a nudo violenze e dogmatismi; spietato nei confronti dell'autrice stessa che, come direbbe Anne Sexton, "si scava dentro col martello pneumatico"; spietato, infine, nei confronti del lettore, che si ritrova tra le mani puro magma incandescente e chenonpuò non restarne ustionato. Meraviglioso lo stile - eccentrico, visionario, spudorato e coraggiosissimo -; meraviglioso il ritmo che sconvolge ogni cronologia; meravigliosa la chiusa, quell'ultimo paragrafo che non voglio qui riportare, che è un inno all'indipendenza, alla sacralità dell'individuo, un'urlata dichiarazione d'amore per la vita.