La figliolanza divina. Esegesi di Gal. 4,6. Formula breve di fede

Sulla lettera ai Galati sono stati pubblicati negli ultimi cento anni un numero, a dir poco, impressionante di studi esegetici. La ragione è evidente: si tratta di una lettera indirizzata ad una comunità in fermento, attraversata da conflitti dirimenti sui fondamenti della fede cristiana. Ad essa, Paolo si rivolge con tutto il pathos e l'autorevolezza che gli è propria, dando vita ad un testo di straordinaria ricchezza. Fausto Gianfreda S.J., con questo libretto, si aggiunge perciò ad una lunga lista di autori, ma lo fa con una scelta mirata e radicale. Il versetto sesto del quarto capitolo - oggetto di questo studio - è sicuramente uno dei passi più importanti dell'epistola paolina, in cui si attesta della nostra adozione a figli tramite lo Spirito. Tale adozione ci consente di rivolgerci al Padre pronunciando lo stesso grido di Gesù che invoca "Abbà". La scelta di condurre un'analisi così puntuale è riconducibile all'obiettivo dell'autore di mostrare tutte le operazioni e le regole fondamentali di una vera esegesi. Il lettore, dal canto suo, non potrà fare a meno di riprendere in mano il vocabolario di greco antico per seguire le singole fasi dell'intero percorso interpretativo. Il pregio fondamentale di questo scritto sta nel non voler celare la complessità dello studio della parola, ma al contrario nel rivendicare la necessità di attrezzarsi adeguatamente per avvicinarsi ai sacri testi. Magari rispolverando un vecchio dizionario in disuso.