Figlio di nessuno. Un'autobiografia senza frontiere di Boris Pahor, Cristina Battocletti edito da Rizzoli

Figlio di nessuno. Un'autobiografia senza frontiere

Editore:

Rizzoli

Data di Pubblicazione:
7 marzo 2012
EAN:

9788817055130

ISBN:

8817055131

Pagine:
247
Formato:
rilegato
Argomenti:
Letteratura, storia e critica: letteratura dal 1900, Olocausto
Acquistabile con la

Descrizione Figlio di nessuno. Un'autobiografia senza frontiere

Figlio di nessuno è l'autobiografia dello scrittore italiano di origini slovene Boris Pahor. Nato a Trieste nel 1913, la sua vita è andata di pari passo con il secolo breve. Egli è stato testimone delle due guerre mondiali, e dei drammi della storia che hanno caratterizzato il '900. Dicendolo con le sue parole: "Sono stato un uomo passivo, lo dico con rimpianto. Ho guardato la storia incedere, l'ho subita, ma con la schiena sempre dritta, fedele all'uomo, più che all'ideale". Durante la seconda guerra mondiale, venne arruolato dall'esercito italiano e fu spedito sul fronte libico. Dopo l'armistizio dell'8 settembre, tornò a Trieste, città occupata dai nazisti, e si unì ai partigiani sloveni, perseguitati dai tedeschi. Venne catturato dalle truppe naziste e mandato nei campi di concentramento, prima in Francia e poi in Germania. Nel volume, Pahor racconta il difficile ritorno alla vita dopo le terribili esperienze della guerra, un ritorno che si è reso possibile solo grazie all'amore e alla sua passione per la cultura, che gli ha permesso di diventare un interprete di spicco. E' stato un uomo di confine, dall'esistenza travagliata. Boris Pahor con figlio di nessuno, racconta la sua toccante storia, una storia ad alto impatto emotivo che l'autore descrive anche nei dettagli privati, andando a toccare le memorie intime legate alla sua famiglia e alla sua infanzia.

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4 di 5 su 1 recensione

Memorie di un uomoDi F. Luigi-25 maggio 2012

Ringrazio Boris Pahor per avermi messo il desiderio di approfondire vicende della nostra storia spesso trascurati. Ciò che patì il popolo sloveno dai fascisti italiani è tremendo quanto semisconosciuto. Esempio di come nelle dittature non possa esserci niente di buono. E appello a tutti noi perché non scordiamoci mai che il fascismo fu ed è il male totale.