Festa mobile di Ernest Hemingway edito da Mondadori

Festa mobile

Editore:

Mondadori

Edizione:
1
A cura di:
S. Hemingway
Traduttore:
Lunari L.
Data di Pubblicazione:
28 giugno 2011
EAN:

9788804604020

ISBN:

8804604026

Pagine:
193
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama Festa mobile

Romanzo rimasto incompiuto per la morte di Hemingway, Festa mobile fu pubblicato postumo, nel 1964. La quarta moglie dello scrittore, Mary Welsh, scelse tra gli sketch sulla vita parigina negli anni Venti che il marito stava scrivendo alcuni "quadri" e diede loro un ordine. A distanza di quasi cinquant'anni, il nipote di Ernest, Seàn Hemingway, offre ai lettori appassionati di "Papa" questa nuova edizione restaurata di Festa mobile nella quale sono stati reintegrati alcuni capitoli inopportunamente scartati da Mary ed è stato ristrutturato l'indice del romanzo, ripristinandone la versione integrale secondo le intenzioni dell'autore. "Per mio nonno" scrive Seàn "Parigi fu semplicemente il miglior posto al mondo per lavorare, e rimase per sempre la città più amata." E per respirare l'atmosfera della Rive Gauche dell'era del jazz, continua, "non è necessario che andiate a Parigi; semplicemente, leggete Festa mobile e sarà il libro a portarvi là". Premessa di Patrick Hemingway.

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4 di 5 su 2 recensioni

Festa mobileDi P. Matteo-25 maggio 2012

Si tratta di un libro di memorie di Hemingway: un soggiorno a Parigi negli anni '20, un racconto di esperienze e conoscenze in cui compaiono nomi di personaggi celebri del mondo artistico di quel particolare periodo: ci sono, tra i tanti nominati, Francis Scott Fitzgerald, James Joyce e Gertrude Stein.

Parigi, una festa mobileDi s. rossella-26 agosto 2011

Il libro descrive, attraverso l'inconfondibile stile letterario di H, essenziale e diretto, le vicissitudini parigine degli anni successivi al I conflitto mondiale e i gli esordi della carriera di scrittore: le angosce legate all'improduttività e all'assenza di ispirazione spesso legate alla fame, le giornate trascorse nei cafè sorseggiando drink e perso in uno stato di trance o in compagnia di sconosciuti, dialoghi e farneticazioni mentali, incontri con persone autorevoli che faranno la sua fortuna in tempi successivi. Ciò che colpisce di questo libro è il contesto di povertà che segna profondamente lo scrittore in quegli anni e nel suo percorso successivo quando finalmente arriverà il successo. Il cibo riveste un aspetto molto interessante. Della Parigi del 900 viene presentato uno spaccato che vede da un lato la Parigi in festa avvolta da un'esalazione di profumi di pietanze, dalle voci della mondanità e dai costumi sfarzosi da un lato mentre l'altra faccia della citè può soltanto immaginarle. Questa disparità porta la controparte, la nuova generazione, allo scivolamento nell'alchool che ripara dai morsi della fame del gioco d'azzardo losco e pericoloso e agli "spettacoli" sul ring. La chiama "generazione perduta", tutta quella massa di giovani esclusi dalla Parigi per bene che hanno conosciuto la guerra ed hanno voglia di dimenticarla ricominciando a vivere in un'autenticità che purtroppo è ancora molto lontana. Il legame amoroso che H. Ha con la prima moglie costituisce uno dei punti fermi dello scrittore ed è la genuinità di questo rapporto che lo salva in quegli anni da forti cadute depressive e lo tiene agganciato alla realtà. Quando H. Scrive queste memorie questo legame è oramai volto al termine e costituisce un dolce ricordo, così come lo è Parigi.