Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti edito da Einaudi

Che la festa cominci

Editore:

Einaudi

Collana:
NumeriPrimi
Data di Pubblicazione:
25 marzo 2011
EAN:

9788866213024

ISBN:

8866213020

Pagine:
328
Formato:
brossura
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Trama Che la festa cominci

Nel cuore di Roma, il palazzinaro Sasà Chiatti organizza nella sua nuova residenza di Villa Ada una festa che dovrà essere ricordata come il più grande evento mondano nella storia della nostra Repubblica. Tra cuochi bulgari, battitori neri reclutati alla stazione Termini, chirurghi estetici, attricette, calciatori, tigri, elefanti, il grande evento vedrà il noto scrittore Fabrizio Ciba e le Belve di Abaddon, una sgangherata setta satanica di Oriolo Romano, inghiottiti in un'avventura dove eroi e comparse daranno vita a una grandiosa e scatenata commedia umana. La comicità di Ammaniti sa cogliere i vizi e le poche virtù della nostra epoca. E nel sorriso che non abbandona nel corso di tutta la lettura annegano ideali e sentimenti. E soli, alla fine, galleggiano i resti di una civiltà fatua e sfiancata. Incapace di prendere sul serio anche la propria rovina.

Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 16 recensioni

IronicoDi C. Francesco-18 marzo 2013

Storia ironica e purtroppo, per certi versi verosimile, sembra una pennellata dell'Italia degli ultimi anni: politici, calciatori, veline e tutto il bestiario vario, televisivo e non, riunito in una festa organizzata dal palazzinaro di turno (Sasà Chiatti) che ha fatto palate di soldi e che vuole entrare nell'alta società tramite l'organizzazione di una festa a dir poco volgare e pacchiana. L'ambientazione della festa, Villa Ada a Roma, è secondo me geniale ed è anche simpatica e divertente l'idea degli atleti sovietici degli anni '60. Ammaniti si conferma scrittore bravo, arguto ed originale, libro consigliato.

Che la festa cominciDi M. Giada-28 marzo 2012

Purtroppo Ammaniti è un pò snobbato e questo mi rammarica non poco. E' il secondo libro che leggo dell'autore e ha confermato la buona qualità. Ironia e genialità sono gli ingredienti principali di questo stupendo libro. Troviamo un Ammaniti diverso che si dà al comico e non più al periodo difficile dell'adolescenza.

Fiera delle meschinitàDi S. LUIGI-9 marzo 2012

Ammaniti è uno dei miei autori preferiti, ma questo libro mi ha un pò deluso. E' cominciato benissimo, bramavo leggere ogni pagina. Protagonisti sono Fabrizio e Saverio. I due non si conoscono ma saranno coinvolti nella stessa avventura a una festa organizzata nella famosa villa Ada di Roma. Fabrizio è uno scrittore che cerca l'amore ma lo fa superficialmente. Saverio, o meglio Mantos, è il padre carismatico di una inconsistente setta satanica. Ad un certo punto, quando si è cominciato a comprendere il finale, mi sono sentito un po' tradito.

Ironia grottescaDi P. Francesca-2 marzo 2012

Ammaniti con questo romando ci regala una fotografia impeccabile dei personaggi tipo della nostra epoca, le cui caratteristiche esasperate sfociano nel ridicolo. Così facendo la storia si rivela godibilissima e non mancano spunti per farci ridere e sorridere. Un libro che, nonostante il suo essere estremamente surreale, riesce a cogliere nel centro una realtà che ben conosciamo.

Che la festa smettaDi N. Marilena-28 febbraio 2012

Ammaniti ritorna alle origini col grottesco spinto ma lo fa con una storia e un linguaggio davvero modesti. Si legge velocemente perché non ha intoppi stilistici né concettuali. Scivola via. Alla fine ti chiedi se potevi impegnare il tuo tempo in modo migliore, e la risposta è sì. Un libro che annoia e non diverte, laddove vorrebbe far "quanto meno" sorridere.

Ironico ma noiosoDi V. Maria-9 febbraio 2012

Niccolò Ammaniti torna sui luoghi degli esordi e confeziona una storia tragicomica infarcita di personaggi di periferia un po' assurdi, ai limiti della macchietta e degli stereotipi. Lo preferisco nettamente nelle storie "reali", dove dà il suo meglio con una scrittura tra le migliori contemporanee. Qui si perde un po' anche lui nel recinto di Villa Ada, ed è difficile trovarlo. Consigliato come lettura leggera e di svago, nulla più.