Ferite siamesi

Un romanzo che ti proietta dentro una Bangkok simile a quella di John Burdett, ma anche con un salto continentale in una Roma che ti sembra di vedere e respirare. Un detective thailandese, Chad Chanmolee, si trova alle prese con una serie di efferati omicidi dalla raccapricciante tipologia, e nel proseguo delle indagini sarà messo di fronte ad una seria di scoperte sconcertanti, la quali lo porteranno ancor prima di conoscere nome e motivazioni del colpevole, a confrontarsi con se stesso per l'accettazione di una verità sconvolgente e difficile da accettare.

Un thriller molto ma molto ben scritto, con un intreccio avvincente ed una trama originale. L'ho letto tutto d'un fiato e posso dire, che questo è uno dei più bei romanzi letti ultimamente. La storia ti proietta "dentro", sembra di vedere e sentire i personaggi e l'autore, da narratore esperto ti accompagna senza fretta nel suo mondo, trasmettendoti le paure, le emozioni e le sensazioni provate dai protagonisti. La figura del detective tailandese non può che suscitare simpatia, risultando credibile e accattivante, così come quella dell'italiano che cerca di fuggire dal suo passato, senza però riuscirci. Insomma un gran bel thriller, ma anche uno spaccato di tragedia e crescita umana.