Il federalista

La Costituzione americana del 1787, approvata alla Convenzione di Philadelphia, doveva, per poter entrare in vigore, essere ratificata da almeno 9 dei 13 Stati dell'Unione. Obiettivo tutt'altro che facile, visto che a Philadelphia il testo era passato grazie ad una maggioranza tutt'altro che schiacciante e visti i malumori di una buona fetta della popolazione nei confronti dell'instaurazione di un potere centrale forte. In alcuni Stati l'esito del voto era tutt'altro che scontato: tra questi lo Stato di New York dove cominciarono ad uscire sui quotidiani locali alcuni brevi saggi, che diventeranno noti come Federalist Papers, con i quali Hamilton, Jay e Madison, sotto pseudonimo, difendevano la causa federalista e l'idea di una costituzione centralista che fondasse un potere federale forte. Nei saggi del Federalist si affrontano un pò tutti gli argomenti di tenore costituzionale, con ottica oggettiva, nonostante l'evidente obiettivo fazioso di convincere i cittadini a votare per la Costituzione. La Carta venne poi ratificata da tutte le ex colonie e il resto è storia: la Costituzione statunitense è ancora lì, dopo oltre duecento anni.

Indispensabile per qualunque studio di diritto costituzionale, di politica. Indispensabile per ogni corso di educazione civica. Indispensabile per ogni cittadino che voglia sentirsi tale. Rinaldo