Estinzione. Uno sfacelo

Un romanzo che ben potrebbe essere meraviglioso per i suoi contenuti, ma che lascia molto a desiderare sotto l'aspetto della grammatica elementare. Consecutio temporum del tutto tralasciata, pastrocchi di passati remoti, congiuntivi e passati prossimi, e quell'onnipresente Gambetti dovunque. Frasi lunghe interi capitoli. Mi sono sentito un ignorante, perché quando arrivavo alla fine di un periodo non ricordavo più l'inizio. E pertanto non lo consiglio.

Dopo Perturbamento è il romanzo che mi è piaciuto di più dello scrittore austriaco. Thomas fa i conti con il suo passato, che definire schifoso è un complimeto, e al tempo stesso usa il suo odio particolare per costruire un quadro a dir poco desolante della natura umana presa nella sua generalità. Chi ha il palato forte non può non confrontarsi con questo tomo.

Estinzione è il progetto lucido di cancellazione, attraverso la narrazione, delle radici: valori, luogo, cultura, tradizioni. Sono le idee di famiglia e di patria che vengono annientate dopo averne smascherato la stupidità e la brutalità.Romanzo implacabile, terribile e bellissimo, persino avvincente, percorso da una frenesia liquidatoria scientifica, severa e potente. E poi ha il pregio di essere scritto in modo asciutto, senza una parola di troppo che sia una.