Estetica del vuoto. Arte e meditazione nelle culture d'Oriente
- Editore:
Marsilio
- Collana:
- Biblioteca
- Edizione:
- 5
- Data di Pubblicazione:
- 1 gennaio 2001
- EAN:
9788831757058
- ISBN:
8831757059
- Formato:
- brossura
Descrizione Estetica del vuoto. Arte e meditazione nelle culture d'Oriente
L'Occidente rimane spesso sconcertato di fronte alle forme prodotte dalle arti tradizionali di Cina e Giappone. La ricerca di Giangiorgio Pasqualotto intende superare questa sorta di smarrimento delineando l'esperienza del vuoto come fonte primaria di alcune fondamentali forme d'arte che hanno reso celebri e del tutto originali quelle tradizioni: la cerimonia del tè, la pittura ad inchiostro, la poesia haiku, l'ikebana, l'arte dei giardini secchi, il teatro no. Andando alle radici dell'esperienza del vuoto si scopre che essa emerge, ancora prima che da riflessioni teoriche, da una pratica di meditazione che può realizzare condizioni di vuoto produttivo nella mente, nel cuore e nel corpo non solo dell'artista ma anche di chi ne apprezza le opere.
Recensioni degli utenti
Percorsi nel "vuoto" giapponese-22 marzo 2012
Uno studio che accompagna il lettore o lo studente all'interno di una prospettiva di meditazione di stampo assolutamente orientale. Un percorso attraverso il concetto di vuoto, che è un cardine nella concezione non solo filosofica, ma anche quotidiana della vita e della cultura del sol levante. Un libro che ha riscosso successo in ambito accademico per la precisione nell'approccio al mondo orientale
stetica del vuoto-16 novembre 2010
Un saggio filosofico, a volte accademico nel linguaggio, che illustra il vuoto come origine delle principali arti orientali. Diviso in due parti, la prima affronta il tema del vuoto nel taoismo, nel buddhismo e nel buddhismo zen; la seconda esamina come il vuoto sia alla base della cerimonia del the, della calligrafia orientale, della poesia haiku, dell'arte della composizione dei fiori (ikebana) , dell'arte dei giardini di pietre e del teatro no. Al di là della forma, talora un poco ardua per l'uso di un linguaggio prettamente filosofico, il testo è ben leggibile, interessante, e riesce a far capire molto dell'arte orientale e della sua origine. Nella lettura, aiuta avere già una predisposizione verso quelle forme culturali, e sicuramente l'esperienza diretta di almeno una delle forme artistiche analizzate è molto utile per capire davvero.