Estate di Yul di Emanuele Bevilacqua edito da Leconte

Estate di Yul

Editore:

Leconte

Collana:
Trovatori
Data di Pubblicazione:
22 maggio 2006
EAN:

9788888361581

ISBN:

8888361588

Pagine:
165
Formato:
brossura
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Trama Estate di Yul

America, anni Settanta. Leo, Sal e Walter hanno solo 84 ore per raggiungere New York dalla West Coast con una macchina a noleggio, poca benzina e pochi dollari in tasca. Cosa avranno combinato in California? E chi sarà poi questo Yul? Yul che ossessiona Leo, Yul che certe cose le avrebbe fatte meglio. Ma ora non c'é tempo per capire, sono in ritardo, un aereo per l'Europa li aspetta, la strada è ancora lunga.

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5 di 5 su 1 recensione

Una vita inseguendo un sogno chiamato Henry MillerDi S. IVANO-5 luglio 2010

A leggere Estate di Yul, primo romanzo di Emanuele Bevilacqua, sembra di starsene continuamente seduti su un'auto in corsa, in bilico su quell'equilibrio altalenante chiamato giovinezza. E quando le pagine saranno ormai andate, parrà di non aver mai fatto una sosta, mai una frenata, perché tra le righe ci sono velocità e rapidità, situazioni che precipitano e pensieri che si susseguono, stati precari e vicende interiori scandite dal tempo tiranno; tu sei lì, a giocarti ogni carta in tavola, per non disperdere neanche un solo attimo di qualcosa che sta per scadere. A un certo punto della storia una frase illuminante: "sto cercando di dire che tutto questo è sul punto di finire" e cosa sta per terminare sono le giovani vite di Walter, Leo, Clara, Agnese, Sal, Alex-Little gorilla. Estate di Yul è leggere di questa età che non tornerà più, è immaginarsi un addio a una vita che quando sei giovane puoi anche improvvisarla; quando sei giovane, che la notte puoi anche passarla sotto una sequoia gigantesca. Difficilmente, con qualche ruga in più, potrai permetterti, come Leo, di non stare mai nello stesso posto o di vedere le notti di sonno come un miraggio. Post o tardo adolescenza che dir si voglia, qui c'è; una generazione nutrita a paradigmi, ideali, modelli, e allora via da casa, ancora, sempre e comunque, giorni interi senza dormire per inseguire un sogno chiamato Henry Miller. Eroi immaginati e immaginari e non è un caso se il libro si intitola Estate di Yul, proprio come quel Brinner che è sempre in sottofondo, assunto a magister vitae o semplicemente a fratello maggiore: Yul che chissà come le avrebbe fatte certe cose, Yul che non si sarebbe perso d'animo, Yul che nella notte avrebbe trovato una soluzione e anche il tempo per riposare e poi, all'alba, via con l'azione... Bevilacqua cantore della giovinezza e ci mette dentro tormenti e guai, amori e odi, le donne che vanno e quelle che appaiono come istantanee; e tutto questo ingorgo, questo traffico, che a un certo punto "hai voglia di affetti cari". Romanzo su "anime di sognatori e di combattenti individualisti" che hanno scelto come colonna sonora Kwest, "la radio del rock e di Lupo Solitario". E ancora, Paul Kantner, Grace Slick che canta con "la sua rabbia avvolta di velluto" i Jefferson Starship. Le musiche e i luoghi, le case progettate dai grandi architetti, le strade e i bar; uno su tutti, Alice: la matrice del tempo, la strada per altre strade: Alice sul molo di Malibu, esempio di perfezione fuori classifica. Benvenuti a Los Angeles, luogo dei luoghi, un posto che però non è mai stato, fino in fondo, dei protagonisti. E sarà per questo sradicamento iniziale che questi ragazzi vivranno con un rischio perenne sulle spalle, l'inevitabile e ineluttabile follia di farla grossa. Il tempo sta per scadere e non c'è; più spazio per i pensieri. Abbiamo a disposizione 84 ore per arrivare a New York, trovare l'indirizzo del proprietario dell'auto e restituirgliela.