Esame di coscienza di un candidato

Nel romanzo Esame di coscienza di un candidato (pubblicato nel 1993, in piena temperie anticorruzione) Giuseppe Cassieri, uno scrittore che ha spesso saputo anticipare idee e movimenti dell'attualità più bruciante, immagina che un professore di storia delle tradizioni popolari venga contattato da un nuovo movimento politico. Chi gli propone la candidatura è Marica di cui, anni prima, è stato innamorato e compagno. Ciro, il professore, attraversa un momento di crisi intellettuale, e chiede una breve dilazione prima di rispondere. Il periodo di riflessione si carica di tutti i problemi rimasti insoluti, a partire da una strana forma di somatizzazione che lo ha colpito e che nessuna autorità medica riesce a risolvere, fino al pensiero della moglie Milla che ha deciso di andarsene in Brasile per adottare un bambino (ma anche per sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica). In questa situazione, dal suo rifugio in una località del golfo di Gaeta, mentre continua a selezionare e ordinare gli ex-voto su cui al momento sta lavorando, Ciro incontra vecchi amici, ma soprattutto ripensa alla sua esistenza. Gli scorrono davanti le morgane del passato, le irresolutezze e le difficoltà, i problemi che lo hanno visto esitante: soprattutto lo opprime, forse, il pensiero di trovarsi di fronte a questioni che fondono pubblico e privato, impegno e funzione sociale. Anche il tema dell'amore lo assilla, ingrandisce la crisi del matrimonio e il ricordo, vivo e appassionato, della passata storia con la conturbante Marica oggi ritrovata. Il dramma del candidato e le sue perplessità vengono vissute con la caustica ironia che è tipica del miglior Cassieri, ma il suo piglio satirico non toglie serietà allo smarrimento dell'intellettuale: persino le divagazioni personali consentono di elaborare un giudizio insieme etico e politico. Un giudizio e un pessimismo che troppi eventi, successivi all'epoca in cui il romanzo è stato scritto, hanno confermato. Gilberto Finzi