Le ere di Enoch

"Le ere di Enoch" è un libro del 2012 di Vittorio Lauro, casa editrice Gruppo Albatros - il Filo. L'autore è un giovane nato a Napoli che oggi vive fra Roma, Napoli e Perugia. Questo volume è il romanzo di esordio di questo autore, che dopo questa pubblicazione è stato molto attivo nelle pubblicazioni online, facento uscire tra l'altro il seguito delle Ere di Enoch, pubblicato a puntate su un sito specializzato. Il libro non può essere definito di un genere specifico, in quanto narra le vicende di alcune creature immortali e di come queste vivano i vari millenni della storia del pianeta immaginario, Enoch, appunto. L'ambientazione cambia, di conseguenza, intorno ai vari personaggi e si passa dal genere fantasy al fantascientifico senza un preciso ordine. Personalmente ho trovato l'opera molto interessante, soprattutto per il suo aspetto sperimentale.

Ho conosciuto "Le Ere di Enoch" trovando il seguito del primo libro pubblicato a puntate su Kultural e devo dire che mi è molto piaciuto, al punto di incuriosirmi e cercare il capostipite della saga. Devo dire che sono rimasto stordito. Il libro è scritto bene, ma l'autore sceglie di cambiare in continuazione prospettiva, cambiando la voce narrante, lo stile di scrittura, addirittura i tempi della narrazione, e si ha realmente l'impressione di leggere un insieme di documenti sparsi su questo mondo di Enoch. Il risultato non è spiacevole, ma un po' caotico, e in definitiva preferisco il secondo libro. In ogni caso, però, anche il primo è superiore alla media dei fantasy in Italia!

La saga de "Le ere di Enoch" inizia in punta di piedi. La trama è il punto focale di tutto, capace di coinvolgere chi legge ed altresì in grado di avvolgerlo in stralci prolissi dove la smaniosa volontà dello scrittore di lasciare al lettore un mondo dettagliato prende il sopravvento sulla comprovata capacità narrativa di altri consumati colleghi. Se vi si approccia con determinate pretese di perfezione, pretendendo da un novello romanziere un nuovo "Silmarillion" è meglio lasciare i giudizi ad altre dita meno pretenziose e sofisticate. La sensazione è quella che l'autore abbia voluto mettersi in gioco con questo primo capitolo, dando al lettore la possibilità di immedesimarsi con la storia e di potersi evolvere con essa. Aspettiamo con la dovuta ansia il secondo tomo di questa promettente raccolta.