C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo di Efraim Medina Reyes edito da Feltrinelli

C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo

Editore:

Feltrinelli

Traduttore:
Maneri G.
Data di Pubblicazione:
25 marzo 2013
EAN:

9788807881862

ISBN:

8807881861

Pagine:
176
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Trama C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo

Rep è una specie di eroe perseguitato dal destino, in fuga dalla realtà immobile di Cartagena. Vuole cominciare una nuova vita, non importa quale, ma intanto vuole dimenticare la ragazza che lo ha lasciato. Scappa per inconcludenti soggiorni nella metropoli, Bogotà, zigzagando fra le bombe degli attentati politici, le risse notturne, le sbornie e la noia. L'io di Rep vive nel segno di una tempestosa ansia di liberazione, che è quella dell'autore.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 8 recensioni

Un romanzo malatoDi R. Laura-9 agosto 2012

L'ho divorato in poche ore. Parla degli amori malati della storia del rock (Syd e Nancy, Kurt Cobain e Courtney Love), che hanno influenzato in maniera non indifferente il protagonista della storia, tale Rep, che di punto in bianco, da "pallone gonfiato" che era, si trasforma in un "verga ferita", perché ha perso l'unica cosa al mondo di cui gli importava. Lo capisce, però, troppo tardi, e così è costretto a soffrire pesantemente, con i rimorsi che gli rodono l'anima e il pensiero di lei che non smette di occupargli la testa. Lo consiglio per due motivi: per la cultura musicale generale che si può leggere all'interno e per il coinvolgimento emotivo che provoca.

Aforismi a gogòDi C. Maurizio-5 marzo 2012

L'incipit entusiasmante di "C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo" serve solo da richiamo per le allodole. In realtà la storia di questo Rep (il protagonista del romanzo) è molto meno intrigante di quanto le prime pagine facciano credere. Però non è da buttare, anche se il genere di sarcasmo di Medina Reyes lo potete trovare, per giunta gratis, in un miliardo di blog.

C'era una volta l'amoreDi C. Lia-4 agosto 2011

Condivido il paragone con Bukowski, anche se ci sono meno fuochi artificiali qui. Non tutta sulle mie corde, ma come non lasciarsi trasportare dai sottotitoli che scandiscono il viaggio avanti ed indietro del tempo con una musica che appunto ne sottolinea l'andare? Passiamo quindi nello scorrere delle pagine attraverso le note dei Sex Pistols, dei Pearl Jam, degli Alice in Chains, dei Nirvana, di Alan Price, dei Grateful Dead, di Charlie Christian fino ai Ramones. Andando avanti indietro anche nella Colombia non lucidata alla Garcia Marquez, ma cupa ed invivibile, tra Cartagena e Bogotà. Ed anche le storie si intrecciano. Il protagonista in prima persona rivista da un lato le storie di poco lieto fine dei Sex Pistols e di Kurt Cobain, intrecciandole con i suoi tentativi di scrivere sceneggiature per improbabili film, e con la sua storia personale. Dove l'assunto principale è quello del titolo. Dovendo uscir fuori da un amore che ti devasta la vita, lo devi uccidere dentro di te, per poter andare avanti. Se rimane lì, anche in un piccolo cantuccio, ci sarà sempre qualcosa di storto nel tuo procedere. E così Rep il protagonista non riesce a combinare nulla di positivo, benché aiutato da una madre comprensiva anche se non presente (io un figlio così l'avrei intanto preso a scapaccioni la seconda volta che si ripresenta ubriaco come una cucuzza). Quindi, non è tutto risolto, non fila tutto liscio, le parole usate a volte sono un po' troppo grevi, la donna non sempre viene compresa nella sua natura, ed è sempre tratteggiata dal maschio che ne vede prima la sessualità (sua) e poi il resto. Ma questo è uno spaccato di vita. Va bene così. In fondo anche la vita non è sempre ben risolta

C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarloDi L. Carlo-22 luglio 2011

Cafone, sgrammatico, politicamente scorretto, c'è tutto e di più in questo autore. Le pene d'amore ed esistenziali di un bukowski colombiano e punk tra cartagena e bogota. Ricco di frasi e pensieri definitivi fa sorridere anche se tra le battute si nasconde un forte dolore, non solo esistenziale. Una frase del protagonista all'inizio del libro da bene il senso di tutto lo scritto: " ho smesso di dire bugie perche ho perduto l'immaginazione ma non c'è nulla di affidabile nelle mie verita" p.S. Vorrei far presente per chi non lo sapesse che sid vicious non era il cantante dei sex pistols bensi il bassista e che non è morto impiccato ma per un overdose di eroina... Così, per fare il precisino.

Pura rabbia.Di L. Monica -12 luglio 2011

La rabbia che espolde, quando ci si sente abbandonati. La smania di possedere la persona che si ama e di cercare in ogni modo di plasmarla in funzione delle proprie esigenze. La confusione che regna, quando improvvisamente ci si ritrova a fare i conti con un fallimento, che, dall'essere solo sentimentale, finisce per coinvolgere anche altri aspetti della nostra esistenza. Il conseguente cinismo, che ci attanaglia, che ci induce a non avere più rispetto per i sentimenti altrui e a riporre il cuore in un congelatore. Rep semina il caos nella propria vita. Usa il sesso e l'alcol come anestetici per il dolore. Si lascia vivere. E tutto è raccontato in tono crudo e cinico. Ma forse Reyes calca un pò troppo la mano per catturare l'attenzione del lettore.

IndecisaDi s. valentina-11 marzo 2011

Non so cosa mi aspettassi da questo libro, e sinceramente non sono ancora sicura della mia opinione. Da un lato l'ho letto tutto d'un fiato e sono rimasta affascinata dallo stile di scrittura dell'autore, ma allo stesso tempo mi ha lasciato con una sensazione di vuoto. Credo sia un libro da leggere da adolescenti perchè si sente che si tratta di una storia giovane. Si parla di musica, di cantanti con una sensibilità particolare (per non dire malsana), e il protagonista incarna anch'esso dei sentimenti che definirei non canonici. Una lettura breve ma intensa, consigliato, ma non a chi ama i classici.