Equa distribuzione del lavoro

Ho letto tutto d'un fiato questo libro di Musella. È stupefacente apprendere, in modo così semplice, le modalità attraverso le quali ridurre la disoccupazione fino alla percentuale voluta, se non – addirittura – eliminarla, e viene spontaneo chiedersi a quali sterili esercizi abbiano preferito abbandonarsi tutti quegli economisti, studiosi ed esperti di varia natura che - in Italia, in Europa e nel mondo - nel corso dell'ultimo secolo hanno affrontato, senza speranza di risolverlo, il problema del lavoro. Segnalo alcuni punti che mi hanno colpito in modo particolare: il primo è relativo a quella che Musella ritiene una condizione sine qua non per poter procedere a una riduzione generalizzata dell'orario di lavoro a parità di retribuzione, ovvero la stipula di accordi di non inasprimento della concorrenza tra aziende (mondiali) produttrici delle stesse merci vendibili nello stesso mercato. Semplicemente geniale! Altro punto rilevante è quello relativo al passaggio attraverso il quale Musella - in ossequio alla generosità d'intenti con la quale si rende risolutore delle esigenze dei disoccupati - spiega come rendere possibile ciò che Berlusconi aveva proposto, ovvero dare lavoro a qualche milione di soggetti: ciascuna azienda presente in Italia dovrebbe procedere all'assunzione di una persona. Un provvedimento geniale, oltre che altruistico! Infine, assolutamente entusiasmante l'ipotesi secondo la quale, in applicazione della legge sull'EDL (Equa distribuzione del lavoro), nell'arco di due anni, a fronte di una decurtazione del 9,75 per cento del salario lordo del capofamiglia (da due milioni delle vecchie Lire a 1.805.000), ai suoi due figli - ex disoccupati di lunga durata - sarebbe garantito il suo stesso salario mensile lordo (da due milioni ai 5.415.000 al mese per tutti e tre): la manna dal cielo!