Enfante terrible

L'autore ha pienamente ragione. In una fabbrica, un sadico o una sadica trovano parecchio pane per i propri denti. Mi auguro che la storia raccontata non sia vera come presagisce la nota dell'autore prima dell'inizio del romanzo. Ciononostante è un libro godibile e lo consiglio.

Ciò che mi ha sconvolto è che la storia raccontata in questo romanzo possa essere vera. Ovviamente, mi auguro di no. Nel frattempo, come romanzo è ben scritto e i personaggi, purtroppo, quasi tutti credibili.

Trovo incredibile che, forse, questa storia che è stata raccontata allo scrittore possa anche solo lontanamente (romanzo a parte) risultare vera. Purtroppo il sadismo è una patologia che non guarda in faccia nessuno. Belli e brutti. Uomini e donne. Fa pensare...

Mentre 50 sfumature di grigio racconta di un amore "malato" in un'ambientazione di smodata ricchezza, qui si racconta qualcosa che probabilmente è accaduto davvero ma tra le mura di una fabbrica. Nel basso è logico trovarvi "bassezze" o no?

Pur essendo un libro leggero, in formato pocket, il tema trattato è molto tosto: il sadismo. Il personaggio principale è femminile per puro caso. In realtà, fa riflettere sulle possibilità che ha un soggetto (affetto da questa devianza) nel proprio ambiente di lavoro. La fabbrica è un prisma capace di moltiplicare la portata del divertimento perverso. Il racconto fila via fino al sorprendente finale. Bello anche l'omaggio alla Val Chisone.