T. S. Eliot. Le geometrie del disordine

Un'indagine approfondita e interessante ma non l'ho trovata di facile approccio per me che sono un'appassionata lettrice del poeta. Un libro accademico con innumerevoli pregi ma che consiglierei solo se dotati di buona volontà.

Un saggio molto gradevole, ma soprattutto molto utile per una lettura sostenibile di uno dei massimi poeti del Novecento a livello globale. Non una lettura convenzionale, accademica, ma una lettura che apre molte vie, molti interrogativi. Una lettura che tiene conto del testo, in primis, e di tutte le ambiguità e volute incomprensibilità che Eliot vi mette. L'analisi si sofferma soprattutto su "Prufrock" e sulla "Waste Land", ma consente di elaborare strumenti atti ad indagare l'intero corpus eliotiano. Di fatto un saggio utile a diversi lettori: da chi si sta accapigliando negli intricati versi eliotiani, per avere una speranza di lettura, agli eruditi cultori, spesse volte troppo legati a una critica tradizionale, che con Eliot risulta non raramente fallace.

INTRODUZIONE CAPITOLO PRIMO I percorsi dell'ironia: Prufrock and Other Observations; The Love Song of J. Alfred Prufrock La struttura ironica - Ironia della forma - Ironia e struttura digressiva - Ironia del mito - Ironia e teatralità - Ironia e distanziamento Il declino dell'ironia; CAPITOLO SECONDO Retorica della spazialità; CAPITOLO TERZO Retorica della deumanizzazione: The Waste Land; Umanizzazione vs deumanizzazione - Metamorfosi e ciclo metaforico - Arte, natura e scatole cinesi - Mito, storia e finzione letteraria - Morte per giustapposizione - Life-in-death - Umanità reificata - Intertestualità - Arte vs vita - Dal mito al frammento - Omicidi poetici e suicidio della retorica - Il fallimento della profezia - Tecnica perifrastica e osmosi metaforica - Dalla parola alla scrittura - Eufemizzazione e latitanza dell’uomo - «Drifting logs»: il viaggio per acqua - Il simbolo mancato - Straniamento del tempo - Metonimie del vuoto; BIBLIOGRAFIA; INDICE DEI NOMI