Elementi di geografia politica ed economica di Chiara De Gennaro edito da Edizioni Giuridiche Simone

Elementi di geografia politica ed economica

Collana:
Il timone
A cura di:
R. Micillo
Data di Pubblicazione:
2007
EAN:

9788824472326

ISBN:

882447232X

Pagine:
238
Formato:
brossura
Argomento:
Geografia politica
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Descrizione Elementi di geografia politica ed economica

Il volume offre un quadro aggiornato ed esauriente degli attuali contesti di geografia politica ed economica, delineando, al tempo stesso, le principali direttrici che ne hanno caratterizzato l'evoluzione. Pertanto l'opera risulta particolarmente utile agli studenti delle facoltà di indirizzo politico, giuridico ed economico, ai partecipanti a concorsi in organismi statali ed internazionali, a coloro che intendono intraprendere la carriera diplomatica, e a quanti necessitano di approfondire questa disciplina. Il testo è arricchito da cartine e diagrammi, relativi ai principali temi geopolitici e geoeconomici, che rendono lo studio della materia più semplice e stimolante. Ogni capitolo, infine, si chiude con una scheda di approfondimento e un glossario, per una più efficace ed esaustiva analisi dei contenuti trattati.

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3 di 5 su 1 recensione

Geografia delle lingue un po' deludente Di B. Gerardo-21 Maggio 2012

Rapida scorsa sui principali temi di geografia politica ed economica, con un limitato trattamento delle questioni più strettamente italiane. Conoscenza poco solida degli argomenti linguistici, un fatto non insolito in molti manuali di geografia: nella sezione "Ceppi linguistici e idiomi", pp. 120-121, il basco è erroneamente compreso tra le lingue indoeuropee, mentre si tratta di una lingua isolata; il greco e l'albanese sono catalogate come lingue slave, mentre si tratta di lingue indoeuropee autonome; il persiano è prima correttamente ricompreso nella famiglia indoiranica del ceppo indoeuropeo, insieme all'afghano (termine obsoleto per il pashto) e all'ossetico, e successivamente viene impropriamente riclassificato, insieme al pashto (prima chiamato afghano) , come lingua camitica, insieme al somalo e al berbero (ceppo afro-asiatico! ) . Le lingue iraniche sono correttamente definite indoiraniche, ma la sezione comprende tuttavia solo lingue propriamente iraniche, e non indiane di ceppo indoeuropeo, vale a dire indoarie, che formano una voce distinta. Il cingalese (sarebbe meglio singalese) è scorrettamente inserito nel gruppo delle lingue dravidiche, insieme al tamil, mentre si tratta di una lingua indoaria del gruppo indoiranico. Nella sezione "Le lingue e il loro uso", p. 121, le lingue veicolari sono definite banalmente come "lingue che consentono di comunicare". Quale lingua non consente di comunicare? Infine, previsioni più che catastrofiche sulle lingue in via di estinzione (inglese "endangered languages") , cioè lingue con pochi o pochissimi parlanti: "Gli studiosi hanno stimato che, per effetto della globalizzazione, entro il 2010 sono destinate all'estinzione circa 4. 500 lingue locali" (p. 122) . Considerato che siamo già oltre il 2010, e considerato che le fonti dell'autrice sono verosimilmente di poco anteriori al 2003, anno di pubblicazione del libro, possiamo dire con sicurezza che questo disastro non si è verificato. In realtà gli studiosi ritengono che, entro la fine di questo secolo (2100) , si estingueranno probabilmente la metà delle lingue del mondo, che sono attualmente poco più di 7. 000 (cf. Per esempio K. D. Harrison, When languages die, Oxford, 2007; e cf. Online il database Ethnologue di SIL-International) .