L' écriture fantasmatique. La transcription du désir chez Jean Genet et Pierre Klossowski di Fabrizio Impellizzeri edito da Il Lunario

L' écriture fantasmatique. La transcription du désir chez Jean Genet et Pierre Klossowski

Editore:

Il Lunario

Data di Pubblicazione:
2007
EAN:

9788881811083

ISBN:

8881811081

Pagine:
192
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L'écriture fantasmatiqueDi I. Fabrizio-18 giugno 2008

Il saggio si propone come un'indagine psicanalitica della scrittura "fantasmatica" (dal termine francese fantasme per designare le fantasie erotiche) analizzando le manifestazioni dell'inconscio studiate da Freud e Lacan. Le pulsioni e le loro manifestazioni nella libido si concretizzano nell'elaborazione artistica vissuta come catarsi necessaria all'espressione del sé. Il soggetto scrivente e desiderante trasforma la propria opera in "oggetto" ricevente il proprio desiderio, e ciò avviene grazie all'uso "arbitrario" del simbolo e della sua configurazione che è il linguaggio. L'intento è proprio quello di approfondire il valore e la differenza tra significante e significato che rivestono le varie figure del linguaggio nelle opere di Pierre Klossowski e Jean Genet. L'Altro, come oggetto del desiderio, trova la sua rivelazione in Klossowski con la "messa in scena" del corpo di Roberte (personaggio femminile continuamente reiterato), e in Genet con la "messa in immagine" del maschio fantasticato. L'analisi affronta la transcrizione del desiderio come necessità di un'effrazione dei suoi limiti quali l'indicibile e l'invisibile. Il mutismo dell'animo perverso acquisisce una sua voce nella sua messa in opera, si trasforma e prende corpo attraverso un procedimento d'incarnazione. Nell'opera d'arte lo spirito diventa carne, trasformandosi in materia trasmutata come in un rito sacro. La parola, come massima rappresentazione delle pulsioni, si offre con tutte le sue possibilità espressive, si denuda e si ricopre di connotazioni nuove che stimolano l'eros dello scrittore. Come in una litania, i nomi con i loro corpi sono ripetuti ossessivamente, sia nell'uso metaforico che metonimico, celebrando così la cerimonia del nominalismo, che altro non è che l'invocazione del corpo tanto desiderato. La fantasticheria erotica supera nella sua interpretazione psicanalitica il velo dell'indicibile, andando oltre il sublimato, oltre i limiti del linguaggio istituzionale, verso una capacità di trasformare l'immagine mentale in carne.