Ebraismo e cristianesimo. Sguardo critico sulle origini

Questo libro mi ha colpito perchè riesce in 230 pagine: 1) a informare su due religioni di cui gli Italiani medi hanno solo qualche nozione attraverso il catechismo cattolico; 2) a dare delle origini di esse un quadro critico estremamente stimolante; 3) a trasmettere cultura e densità di pensiero mantenendosi sempre chiaro e leggibile. Averlo letto significa non essere più come prima.

Nell'antica Giudea occupata militarmente da Roma il proclamarsi di Gesù Cristo figlio di Dio, re dei giudei, Messia, è il segno lacerante per il popolo ebreo (in attesa della venuta di quello stesso Dio) della nascita dal proprio seno di una nuova religione, il Cristianesimo, inaccettabile per l'Ebraismo, "evoluzione - gemmazione" di questo per altri. Una pluralità di comunità e movimenti con le più diversificate combinazioni tra fede ebraica e messianista-paleocristiana germogliò dal tronco del Giudaismo dopo la morte di Gesù (leader carismatico politico e spirituale di una fra le sette giudaiche più determinate nell'ampio movimento di opposizione agli occupanti romani) . Ma fu l'ebreo Paolo di Tarso (prima intransigente fariseo anticristiano) a contribuire decisivamente alla nascita del Cristianesimo, rielaborando in modo sincretico i duri messaggi del Dio degli Eserciti alla luce del principio dell'amore. Nacque un nuovo monoteismo abramitico aperto a tutti (anche ai gentili non circoncisi) , non rivolta al solo poplo eletto, basata sull'amore, non aggressiva nè integralmente maschilista, di conquista delle anime in cielo, non delle terre. Questo e molto altro si può leggere in modo conciso nel bel libro di Lamberto Sacchetti "Ebraismo e Cristianesimo - Sguardo Critico Sulle Origini - ed. Pendragon". Un libro che ha il grande merito di fare capire a tutti da dove vengono i monoteismi abramitici - così potenti e invasivi, così legati e così in conflitto - e dove pericolosamente potrebbero portarci. Un libro denso di ragionamenti, anche originali, che non teme di mettere in evidenza i gravi punti deboli e le contraddizioni di queste religioni, ammonendoci sulle insidie intrinseche alla rinuncia di controlli laici razionali sull'istinto umano a credere (motore di evoluzione culturale se ben gestito).