COGNOME<\/strong>: Bert\u00e9 CAPIGLIATURA<\/strong>: gi\u00e0 brizzolata TAGLIA<\/strong>: (troppo) large PENSIERO<\/strong>: sottile INTELLIGENZA<\/strong>: spessa PIANTA PREFERITA<\/strong>: paulonia PUNTUALIT\u00c0<\/strong>: lombarda GELOSIA<\/strong>: calabra VIZIO CHE NON HA PI\u00d9<\/strong>: fumo VIZIO CHE HA SEMPRE<\/strong>: mangiare molto INSOFFERENZA 1<\/strong>: locali affollati INSOFFERENZA 2<\/strong>: andare per negozi STILE\u00a0<\/strong>(secondo la Patty): antiquato STILE\u00a0<\/strong>(secondo la Marzia): classico<\/p>
Gigi Bert\u00e9<\/strong>, vicequestore aggiunto di origine calabrese, di residenza milanese e di esilio ligure credeva di dover espiare le sue colpe nell'atmosfera sonnacchiosa di Lungariva sedando risse fra ragazzotti in vacanza e dirimendo annose vertenze sull'appropriazione indebita di una cabina da spiaggia. Ebbene, si sbagliava di grosso. \u00c8 arrivato da pochi mesi ed \u00e8 gi\u00e0 al secondo caso di omicidio. E questa volta non si tratta di una turista, ma di una celebrit\u00e0 del luogo: la professoressa Adelaide Groppini, preside del prestigioso liceo San Giorgio di Genova, ritrovata con il cranio spaccato vicino a un cassonetto della spazzatura lungo la strada di casa. Una donna, come ben presto scoprir\u00e0 Bert\u00e9, dalla vita in apparenza specchiata, ma con tanti lati oscuri. Come del resto tutto il suo entourage, nel quale Bert\u00e9 indaga, rivestito di perbenismo da abiti firmati, ma traboccante di ipocrisie, tradimenti, rancori e desideri di vendetta. In fondo proprio quel che ci vuole al commissario Bert\u00e9, non solo per dimostrare a se stesso a ai suoi nuovi colleghi di che pasta \u00e8 fatto, ma anche per ritrovare quell'ispirazione a scrivere che gli viene dalla rabbia per i morti ammazzati, per dimenticare un po' la \u00absua\u00bb Milano, e per prendere le distanze dalla Marzia, la proprietaria della pensione in cui Bert\u00e9 abita, che lui sente gi\u00e0 come un po' sua e che invece \u00e8 irrimediabilmente sposata? <\/p>
Dietro lo pseudonimo di Gigi Bert\u00e9 si nasconde un vicequestore aggiunto in carne e coda, che opera in un commissariato italiano. Per ovvie ragioni di riservatezza, Gigi non ha potuto esporsi con il suo vero nome. Anche dietro il nome Emilio Martini si cela qualcuno in carne e penna, che conosce bene il commissario e che per\u00f2 preferisce restare nell'ombra.<\/p>","gtin":"9788863805314","mpn":"","image":"https:\/\/img2.libreriauniversitaria.it\/EIT\/280\/531\/9788863805314.jpg","name":"Ebook Farfalla nera","offers":{"@type":"Offer","url":"https:\/\/www.libreriauniversitaria.it\/ebook\/9788863805314\/autore-emilio-martini\/ebook-farfalla-nera.htm","priceCurrency":"EUR","price":6.99,"itemCondition":"https:\/\/schema.org\/NewCondition","availability":"https:\/\/schema.org\/InStock","seller":{"@type":"Organization","name":"Libreria Universitaria"}}}]
NOME: Gigi COGNOME: Berté CAPIGLIATURA: già brizzolata TAGLIA: (troppo) large PENSIERO: sottile INTELLIGENZA: spessa PIANTA PREFERITA: paulonia PUNTUALITÀ: lombarda GELOSIA: calabra VIZIO CHE NON HA PIÙ: fumo VIZIO CHE HA SEMPRE: mangiare molto INSOFFERENZA 1: locali affollati INSOFFERENZA 2: andare per negozi STILE (secondo la Patty): antiquato STILE (secondo la Marzia): classicoGigi Berté, vicequestore aggiunto di origine calabrese, di residenza milanese e di esilio ligure credeva di dover espiare le sue colpe nell'atmosfera sonnacchiosa di Lungariva sedando risse fra ragazzotti in vacanza e dirimendo annose vertenze sull'appropriazione indebita di una cabina da spiaggia. Ebbene, si sbagliava di grosso. È arrivato da pochi mesi ed è già al secondo caso di omicidio. E questa volta non si tratta di una turista, ma di una celebrità del luogo: la professoressa Adelaide Groppini, preside del prestigioso liceo San Giorgio di Genova, ritrovata con il cranio spaccato vicino a un cassonetto della spazzatura lungo la strada di casa. Una donna, come ben presto scoprirà Berté, dalla vita in apparenza specchiata, ma con tanti lati oscuri. Come del resto tutto il suo entourage, nel quale Berté indaga, rivestito di perbenismo da abiti firmati, ma traboccante di ipocrisie, tradimenti, rancori e desideri di vendetta. In fondo proprio quel che ci vuole al commissario Berté, non solo per dimostrare a se stesso a ai suoi nuovi colleghi di che pasta è fatto, ma anche per ritrovare quell'ispirazione a scrivere che gli viene dalla rabbia per i morti ammazzati, per dimenticare un po' la «sua» Milano, e per prendere le distanze dalla Marzia, la proprietaria della pensione in cui Berté abita, che lui sente già come un po' sua e che invece è irrimediabilmente sposata? Dietro lo pseudonimo di Gigi Berté si nasconde un vicequestore aggiunto in carne e coda, che opera in un commissariato italiano. Per ovvie ragioni di riservatezza, Gigi non ha potuto esporsi con il suo vero nome. Anche dietro il nome Emilio Martini si cela qualcuno in carne e penna, che conosce bene il commissario e che però preferisce restare nell'ombra.