I due fratelli
- Editore:
La Nuova Frontiera
- Collana:
- Liberamente
- Traduttore:
- Grandi L.
- Data di Pubblicazione:
- 1 maggio 2005
- EAN:
9788883730948
- ISBN:
8883730941
- Pagine:
- 200
- Formato:
- brossura
Trama I due fratelli
Il ritorno a casa di André, un giovane emigrante capoverdiano, costretto a uccidere il fratello per difendere il suo onore e quello della sua famiglia. La tragica condizione di un paese lacerato tra modernità e arcaiche tradizioni riassunta nell'inesorabile destino di un uomo che scopre l'estraneità di ciò che un tempo gli era familiare. In costante equilibrio tra comicità e dramma, Germano Almeida ricostruisce le varie fasi del processo per fratricidio, svelando non solo il conflitto tra moralità individuale e responsabilità pubblica incarnato dall'imputato ma anche il disorientamento di chi è costretto a giudicare un uomo colpevole secondo i principi di una giustizia esotica in Africa, ma innocente agli occhi della sua gente.
Recensioni degli utenti
I due fratelli-6 aprile 2011
Ho conosciuto da poco questo autore, ma me ne sono subito innamorato. Almeida è uno dei principali scrittori di Capo Verde che ho conosciuto attraverso le descrizioni e le parole di Sepulveda. Questo è uno dei suoi pochi libri tradotti in Italia ed è una storia un po' strana. Innanzitutto nei tempi narrativi, lenti a volta estenuanti in assoluto e completo accordo con la maniera di vivere nel piccolo villaggio, distante dalla capitale, in cui la storia si svolge. Tempi ormai difficili da seguire forse per chi è abituato a narrazioni serrate che si sono affermate nelle letterature più lette e note. Narrazione particolare poichè non si incentra sul fatto descritto del fratricidio a causa di un onore perduto, ma perchè l'obiettivo è sempre puntato su altro. Sulla distanza esistente tra quello che è un sentire condiviso da una comunità intera e che in effetti tutti i protagonisti vivono come un evento ineluttabile, e la legge che in qualche modo, per quanto sia giusta, è imposta dall'esterno. Il fatto narrato insomma serve per mettere a fuoco la distanza tra tradizioni consolidate e la cultura del conquistatore, e quanto questo voglia poi modellare la tradizione a sua immagina e somiglianza per poi assimilarla completamente e farla scomparire. E' perciò che alla fine del processo narrato giustizia è fatta, il colpevole viene condannato, ma non c'è ristabilimento dell'equilibrio e per la comunità comunque è commessa un'ingiustizia.