La donna che amava i numeri di Tony Jordan edito da Rizzoli

La donna che amava i numeri

Editore:

Rizzoli

Collana:
24/7
Traduttore:
Raimo V.
Data di Pubblicazione:
5 maggio 2010
EAN:

9788817024747

ISBN:

8817024740

Pagine:
280
Formato:
brossura
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Trama La donna che amava i numeri

Contare è il suo segreto. E la sua ossessione. Grace Lisa Vandenburg, 35 anni, di mestiere insegnante, non può fare a meno di calcolare ogni cosa: i passi necessari per coprire il tragitto da casa al suo bar preferito, i semi di papavero di cui è cosparsa la sua fetta di torta all'arancia, la lunghezza dieci centimetri esatti - della frangetta che lambisce il suo sguardo intelligente e inquieto. Perché in un mondo dove tutto, o quasi tutto, è divisibile per dieci, forse fanno un po' meno paura anche il caos e I fantasmi che si agitano dentro di lei. Almeno fino a quando una variabile impazzita non fa deragliare la sua vita: è l'incontro con Seamus Joseph O'Reilly, 19 lettere nel nome, 26 fascinose rughette d'espressione attorno agli occhi, a spazzare via in un solo, spaventoso istante, anni di meticolosa routine. Ma neppure l'uomo del destino, bello, dolce, comprensivo e dotato di un invidiabile talento per la normalità, è in grado di guarire del tutto certe sue ferite. E di sciogliere quello speciale groviglio di nevrosi, paure e sottili follie che rende Grace - e ciascuna di noi - particolarmente unica, particolarmente amabile, irresistibilmente imperfetta. L'esordio della scrittrice australiana Toni Jordan, è un inno alla gioia dell'essere noi stesse, una storia in cui tutto conta, ma soprattutto l'amore.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

NumericoDi z. paride-17 febbraio 2011

E' un libro da cui sinceramente mi aspettavo un po' di più. La protagonista Grace è sopraffatta dall'ansia di riuscire in tutte le cose e perciò sviluppa un'autentica ossessione per i numeri. Scrittura scorrevole, che rende il libro leggibile in modo piacevole ma niente di più.

regoli, germofobici e spazzoliniDi s. chiara-26 settembre 2010

Non mi ha entusiasmato granché. Sicuramente è scritto in modo scorrevole, la storia è anche abbastanza originale ma non l'ho trovato fantastico, nonostante una mia predilizione per le manie. Chi non ne ha? Qui sicuramente siamo nel campo del patologico, ma quelle che ho io pure probabilmente. Solo che uno non lo ammette finché riesce a vivere "normalmente". Finché per la società lavoriamo con impegno e non disturbiamo il prossimo di patologico non c'è nulla. La scena che mi è rimasta più impressa è quando lei, al primo appuntamento con Seamus, non riesce ad andare e si mette a contare le setole dello spazzolino da denti. L'ho immaginata e mi si è accapponata la pelle. Mi ha fatto tenerezza, quella di quando vorresti abbracciare una persona e dirle che andrà tutto bene. I dottori del libro, per quanto mi riguarda, non hanno fatto proprio una bella figura. Un pò troppo superficiali. E Seamus...un pò troppo perfetto per conoscerla da così poco. La famiglia che fa finta di nulla mi infastidesce alquanto. Insomma un pò troppo inevrosimile.