Dizionario affettivo della lingua ebraica
- Editore:
Marcos y Marcos
- Collana:
- Gli alianti
- Data di Pubblicazione:
- 17 febbraio 2011
- EAN:
9788871685588
- ISBN:
887168558X
- Pagine:
- 303
- Formato:
- brossura
Trama Dizionario affettivo della lingua ebraica
In ebraico papà si dice aba; dunque, nemmeno a farlo apposta, la prima voce è papà; e da qui in poi ogni voce è un appiglio, una lente, uno specchio della storia di Bruno. Tra zii fuggiti in Inghilterra e in America durante la Catastrofe, calzini spaiati, piaceri e dispiaceri della carne, cammina Bruno, senza bussola nel mondo finché non scopre che la lingua parlata da sua madre, e spacciata per italiano corrente, è in realtà mammese, o tampònico. Sua madre parla una lingua che non descrive la realtà come appare, ma come apparirebbe se non facesse paura, se non mettesse in imbarazzo, se non suscitasse emozioni: "Mi raccomando" vuol dire "È questione di vita o di morte"; "Ti voglio bene" si dice "Complimenti". Cominciare a tradurre dal mammese salva la vita a Bruno e gli insegna l'arte della differenza, la difficoltà di comunicarla; l'arte di adattare e di adattarsi. Si trasforma così in un traduttore alfiere: indomito, sempre in servizio. Alle prese con paure improvvise ma dotato anche di risorse segrete: per esempio una mano morbida e asciutta che a volte lo protegge quando vede le cose brutte davanti a sé. È la mano che suo padre gli metteva sugli occhi e sulla fronte quando, facendo spese il sabato mattina, il macellaio alzava la mannaia.
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Recensioni degli utenti
Da leggere-8 settembre 2011
Stupendo questo libro, molto molto piacevole. E' la storia di una vita e di un'epoca raccontata in quarantacinque voci con toni simpatici e divertenti. Anche se la prima parola del dizionario ebraico è aba, che significa papà, leggendo l'itero romanzo si intuisce, anzi è proprio palese, che è la madre in realtà il punto centrale di tutto. Lo consiglio di leggere!
Proprio godibile!-1 luglio 2011
Si tratta di un libro che si legge rapidamente, scritto con molto garbo e permeato da un fine senso dell'umorismo che ho apprezzato durante tutto il libro. L'autore si presenta con i suoi dubbi, le sue paure infantili (ma non solo) e i suoi rimpianti, insomma: nella sua vulnerabilita' , senza falsi pudori.