La Divina Commedia. Paradiso di Dante Alighieri edito da Mondadori

La Divina Commedia. Paradiso

Editore:

Mondadori

Data di Pubblicazione:
15 marzo 2005
EAN:

9788804546528

ISBN:

8804546522

Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione La Divina Commedia. Paradiso

La terza "sublimis cantica" - come il suo autore stesso, con profonda consapevolezza e bellezza, la chiamò - contiene in sé qualcosa di unico, che la fa diversa da ogni altra composizione della letteratura a noi nota. Essa appare nuova anche rispetto alle altre due parti del poema, già così rivoluzionarie nell'invenzione e nel linguaggio. Perché la poesia del Paradiso non racconta vicende di uomini, non descrive paesaggi. Essa si sostanzia di cose che non si vedono e che, soltanto, per fede, si sperano. E tuttavia anche e soprattutto qui il genio di Dante riesce a esprimersi con versi di grande potenza, che si imprimono per sempre nella mente del lettore con immagini di straordinaria forza suggestiva.

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4 di 5 su 3 recensioni

Massimo del cristianesimoDi A. Alessandro-18 aprile 2015

I poeti antichi usavano invocare la Musa, o le Muse, perché li rendessero capaci di esporre agli uomini temi "grandi"; il cristianissimo e italianissimo, quindi greco-latino, Dante chiama lo stesso Apollo, richiedendo al dio musico per eccellenza la facoltà di accennare almeno alla potenza immaginaria del Paradiso. Il linguaggio si sforza di descrivere ai lettori non soltanto la trasumanazione prima, necessaria per ascendere i cieli, ma ogni transito da una dimensione all'altra fino al cospetto di Dio, essendo i beati tutti uguali per felicità, ordinati alla perfezione complessiva ma diversi quanto a ragioni di beatitudine, a seconda delle particolari azioni meritorie compiute nella loro vita terrena, svolta in vista della successiva vita eterna. Secondo la dottrina, la luce di Dio s'espande cogliendo in varia misura le parti del reale. Come artista, Dante vuole rendere in figure il sistema cristiano, come pensatore vuole colpire il meglio dell'uomo anche ateo, cioè la ragione, argomentando secondo i principi della scolastica le tante questioni circa la fede. Beatrice gli fa da maestra risolvendo i suoi dubbi e addirittura san Pietro lo esamina con un'interrogazione; ne risultano evidenti i paradossi del cristianesimo, che costringono Dante a ripararsi dietro la piccolezza dell'uomo e l'insondabilità del divino, ma questa rimane l'opera più riuscita dell'umanità, proprio perché ha tentato di rendere l'assoluto non mediante le confuse formule dei mistici bensì con ponderatissime fantasie di luoghi, personaggi e situazioni e con la struttura dell'universalismo medievale, intento non solo alla cura della propria anima ma alla realizzazione, in Terra, di una politica totale ispirata dalla carità e dalla sapienza.

Verso il bene assolutoDi s. alfonso-24 febbraio 2011

In questa cantica Dante è accompagnato non più da Virgilio ma da Beatrice. Libero dal peso del peccato percorre i nove cieli e sale verso l'Empireo. Il Paradiso è la parte finale di un poema di straordinaria potenza, che arricchisce l'animo come nessuna opera è in grado di fare. La Divina Commedia è tutta da leggere compreso il Paradiso dove vi sono versi di forza impressionante quindi non posso che consigliarne la lettura. Particolare attenzione è da rivolgere alle introduzioni molto ben fatte dei canti nell'edizione Oscar Mondadori.

paradisoDi G. Giampaolo-9 ottobre 2010

in questa cantica il linguaggio di Dante diventa più colto aulico e sofisticato per l'importanza della materia trattata. Dante percorrerà i cieli in cui risiedono i beati fino a giungere alla visione di Dio. Consigliato