Deserto americano di Percival Everett edito da Nutrimenti

Deserto americano

Editore:

Nutrimenti

Collana:
Greenwich
Traduttore:
Rossari M.
Data di Pubblicazione:
27 Luglio 2009
EAN:

9788895842431

ISBN:

889584243X

Pagine:
263
Formato:
brossura
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Trama Deserto americano

È una realtà sconvolgente, una trasformazione radicale, impossibile, quella da cui trae inizio questo romanzo. Theodore Street, stanco di tutto e di tutti, esce di casa deciso a porre fine alla sua esistenza. Soluzione suicidio. Street ha fallito su tutti i fronti: la sua carriera universitaria si è inceppata, il suo matrimonio a rotoli. Nemmeno l'amore per i figli e le scappatelle con le studentesse gli bastano più. E mentre a bordo della sua Lancia si sta recando al luogo prescelto per togliersi la vita, viene cen¬trato da un camion. Risultato: un corpo senza testa e una testa. Decapitato. Nel bel mezzo del suo funerale, Street, a cui la testa è stata malamente riattaccata, si risveglia; come se niente fosse esce dalla bara e, tra lo sgomento dei presenti - lì, cerimoniosi a porgere quello che pensavano fosse l'ultimo saluto -, li squadra "ad uno ad uno ricordandone la voce e ciò che di buono o di cattivo avevano detto o fatto nei suoi confronti", liberandosi così del male che aveva dentro. E dev'essere stata una purificazione singolare perché da quel momento, da morto, Theodore Street è un altro uomo. È, però, l'inizio dell'inferno.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 2 recensioni

Deserto americanoDi m. teresina-13 Febbraio 2011

Se questo vuol dire essere postmoderni, allora faccio di certo una buona scelta a rifiutare in blocco tutte le opere che questa corrente letteraria sforna a iosa. Percival non riesce ad andare al di là della sua stessa costruzione grottesca e coinvolge il lettore nella sua tediosa fantasia. Da evitare.

Deserto americanoDi B. Mark-8 Novembre 2010

Percival è presentato come un autore sperimentale. E vorrei vedere. Succede che a un tizio gli si stacca la testa in un incidente, muore e gli fanno il funerale. Però non prima di aver riattaccato grossolanamente al corpo la testa sua legittima per metterlo composto compostino nella bara. Durante il funerale istesso medesimo, il tizio si alza tra altrui infarti, svenimenti e preghiere. Morto è morto, mica finferli. Solo che è vivo. Cioè: lui è vivo nel senso che fa tutte le cose che faceva prima (anzi, alcune le fa anche meglio...) ma invece è morto. Insomma, un labirinto di pensiero e situazioni comiche, grottesche o tragiche, a seconda di come vi prende l'argomento. Io non amo particolarmente questo tipo di letteratura (il Lansdale di "La notte del drive in", ad esempio), però questo romanzo mi ha divertito molto, mi ha fatto pensare anche un po', mi ha spiazzato un paio di volte.