La Delta Velata

Non volevo credere che fosse finita. Allora ho inseguito un albatros e sono volata alta sopra la Delta. Il mistero era lontano come le sue vele ma la gioia della scoperta era con me e mi spingeva ancora più in alto... da lassù ho visto la costa americana ed ho ricominciato a leggere quelle storie.

Insegno matematica e pensavo di essere esperto in enigmi... non avevo tenuto conto del fattore umano. Sulla delta, nave dei destini incrociati, mi sono perso... no, mi sono ritrovato... non so. Di certo mi sono divertito, ho provato lo stupore della giovinezza, il piacere della scoperta, la gioia dello scherzo irriverente. Alla fine ho scoperto che anch'io volevo fuggire e che sulla Delta era possibile. Grazie.

Leggerlo tutto d'un fiato è peccato ma se inizi non smetti. L'enigma ti avvolge, pagina dopo pagina, sempre di più. Come diceva Guccini "ti avvolge come miele" ma non è tristezza è gioia pura... di scoprire che c'è di più, oltre la storia c'è un puzzle incredibile... di più non si può dire, di più non si deve... torno a leggere da capo, ora con lentezza... centellinando le pagine.

La costa della Versilia: per il protagonista, skipper per turisti, è la linea d'ombra tra le fughe sul mare alla ricerca della maturità e i ritorni ai riti del quotidiano dove ancora l'adolescenza si perpetua tra melanconia e noia. Dopo ogni crociera si raccolgono nuove delusioni e si riscopre l'impossibilità della fuga. Appena reduce da una crociera, il protagonista dovrà riportare in Italia una nave sostituendo un amico fuggito proiettato in una dimensione diversa capirà che è un altro modo di fuggire in un altro mondo, quello dell'immaginazione. Un giallo veramente anomalo, coinvolgente dove solo alla fine gli intrecci si dipanano abilmente.