Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij edito da Rusconi Libri

Delitto e castigo

Traduttore:
Balakoucioff S.
Data di Pubblicazione:
3 gennaio 2018
EAN:

9788818018264

ISBN:

8818018264

Formato:
brossura
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Trama Delitto e castigo

In "Delitto e castigo" Dostoevskij sviluppa il problema della duplicità umana, che affonda le sue radici nella tormentosa coesistenza di una doppia natura, bestiale e angelica, ad un tempo negatrice e affermatrice di Dio. Raskolnikov, il protagonista, è un giovane intellettuale che a causa della sua povertà, si risolve a progettare e realizzare l'omicidio di una vecchia usuraia. Alla sua redenzione contribuisce l'amore della dolce Sonia, simbolo della purezza dell'anima.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 8 recensioni

BellissimoDi T. Francesco-30 marzo 2018

Forse il mio romanzo preferito di questo grande autore. A differenza di altri, come ad esempio l'Idiota, la trama è decisamente meno lenta e riesce a tenere il lettore incollato dall'inizio alla fine, l'ho letto quasi tutto d'un fiato! Consigliato!

Un libro da leggere nella vitaDi S. Christian-11 marzo 2018

Non può mancare tra i libri letti questo importante libro di Dostoevskij. La trama è certamente particolare ma molto scorrevole e difficilmente interrompi la lettura. Pieno di colpi di scena e disavventure, a volte ti sembra di far anche te parte della storia.

Dostoevskij, sperimentatore di personalitDi S. Rossella-26 maggio 2015

Nella Pietroburgo del diciannovesimo secolo un giovane studente di nome Raskolnikov, che ha dovuto abbandonare gli studi di legge per mancanza di mezzi, ordisce un terribile e brutale omicidio che riesce malauguratamente a compiere. Il titolo, "Delitto e Castigo", non potrebbe essere più adatto per esplicitare in modo diretto e incisivo i temi che vengono trattati ampiamente e con incredibile abilità nel libro. Entrambi i punti di riflessione e di narrazione prendono avvio e si sviluppano attorno alla particolarissima personalità del protagonista che, fin dalle prime pagine, viene descritto come un individuo misantropo e solitario, che manifesta i segni di una ben celata psicosi. Il tema del delitto fa riflettere sui motivi che spingono il protagonista a commettere un'azione così estrema, che apparentemente sembra determinata dalla miserevole povertà. Il giovane, per riscattarsi e migliorare la propria posizione sociale, decide di uccidere e derubare una vecchia usuraia, la cui cattiveria contribuisce all'effettiva risoluzione dell'assassinio. Il riconosciuto disturbo di personalità dell'omicida, noto come "disturbo borderline di personalità" (che genera un significativo livello di instabilità emotiva ed è caratterizzato da un'immagine distorta di sé), viene assunto come spiegazione di una monomania rivolta all'omicidio e al furto, che costituirebbe il movente di quello stato di alienazione che lo spinge prima a pianificare per mesi il delitto, e poi a portarlo a termine. Se ci si dedica a una lettura più attenta e approfondita, però, è possibile entrare in contatto con la realtà più intima del protagonista e contemporaneamente conoscere quei principi ideologici (che possono essere esplicati nell'esistenza di individui straordinari che sono e devono essere autorizzati a servirsi di qualunque mezzo per realizzare il loro destino, perfino uccidere se la situazione lo prevede) che egli pone a fondamento del delitto e che smentiscono sia l'assenza di ragionamento nell'azione, sia la presenza di una qualsiasi traccia di successivo pentimento. Le conseguenze derivanti dal delitto si manifestano, sotto vari aspetti, nel tema del castigo, che all'interno dell'opera si abbatte su tutta la persona di Raskolnikov, coinvolgendo ogni dimensione del suo essere. Il castigo si presenta, prima di tutto, come una mania di persecuzione avvertita intensamente dal protagonista, mania che si materializza nella paura costante di essere scoperto o seguito, cosa che lo spinge a eliminare maniacalmente e a più riprese ogni prova che potrebbe condannarlo. In secondo luogo, il castigo appare come una sorta di irrecuperabile decadimento fisico e psicologico del protagonista che, dal momento della sua totale presa di coscienza del reale compimento dell'atto, si traduce in una sensazione di mortale debolezza che lo costringe, a volte anche per giorni, a periodi di sonno delirante e a frequenti svenimenti, e nella paura di essere incapace di distinguere la realtà dal sogno e dalle allucinazioni che lo attanagliano durante i momenti di delirio. Più atrocemente, il castigo si abbatte sottoforma del volontario allontanamento del giovane dall'amata famiglia, allontanamento scelto a malincuore per non imprimere per sempre su di essa l'onta del disonore e fortemente desiderato per avere la possibilità di restare in una dimensione di riflessiva solitudine. L'ultima e più difficile forma di castigo si presenta a Raskolnikov come la dura scelta conflittuale tra il dovere morale di scontare una pena per ricevere il perdono e il pressante bisogno della libertà di vivere, che viene soddisfatto dall'amore nei confronti di Sonia, una giovane ragazza poverissima rifiutata dalla società poiché costretta a prostituirsi per aiutare la propria famiglia a sopravvivere, che lo aiuta a redimersi e a ritrovare la speranza perduta. Un'opera in perfetto stile dostoevskijiano, ricca di particolari personalità che, sotto aspetti differenti, rappresentano tipologie umane realmente esistenti che l'autore concentra in un'unica realtà letteraria, esasperandone i tratti fondamentali per osservare il risultato delle loro interazioni.

AvvincenteDi E. Lorenza Valeria-13 novembre 2010

Bellissimo, uno dei gialli-noir che più mi ha appassionato. Straordinarie le doti narrative di Dostoevskij e la capacità di delineare i suoi personaggi, la malvagità della vecchina ne è una formidabile dimostrazione...

Delitto e castigoDi R. Emanuele-2 ottobre 2010

è uno di quei libri per i quali ogni commento è sprecato. Si può solo dire: BISOGNA leggerlo. Ma attenzione. Chi l'ha letto all'età giusta (dopo la coca cola e prima del vino, direi) lo rileggerà tutta la vita. Letto troppo tardi, potrebbe essere troppo tardi.

Il primo dei grandi romanzi di DostojevskijDi C. Raul-1 ottobre 2010

Delitto e castigo è il capolavoro di Dostoevskij che consacrò la sua fama di grande scrittore in Russia e in Europa. Esteriormente si presenta comem un romanzo poliziesco: è la storia di un delitto e della cattura dell'assassino da parte della giustizia. Il protagonista è Raskòlnikov, uno studente povero, descritto come cupo, tetro, altero, orgoglioso. Ha un concetto enormemente alto di sè e, pare, non senza un certo diritto. Sebbene sia intelligente, affettuoso e animato da sentimenti generosi verso i poveri e gli infelici, la sua mancanza di serenità e il suo isolamento segnalano qualcosa di morboso. Così questo giovane un giorno uccide la vedova di un impiegato, una vecchia usuraia che prendeva gli oggetti in pegno. Casualmente uccide anche la giovane Lizavèta, capitata in casa dopo l'assassinio della vecchia. Ma quello che più conta e che accende la trama intessuta da Dostoevskij, è il mondo psicologico che è messo in movimento attorno a Raskòlnikov e in lui, che rispecchia il pensiero di tutta un'epoca, la problematica di Dostoevskij, la sua potenza nell'analizzare l'animo umano.