I delitti del condominio. Storie di vicini che ammazzano
- Editore:
Cairo Publishing
- Collana:
- Storie
- Data di Pubblicazione:
- 27 settembre 2007
- EAN:
9788860521415
- ISBN:
8860521416
- Pagine:
- 223
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Reportage e raccolte giornalistiche
Descrizione I delitti del condominio. Storie di vicini che ammazzano
Il condominio come luogo del delitto. Un luogo in cui ci si sente protetti perché non si è isolati, non si è soli, e se si ha bisogno di aiuto qualcuno accorre. Oppure no? Una giovane donna viene uccisa alle tre del pomeriggio sul pianerottolo di un condominio. Le coltellate sono venti. Nessuno sente. Nessuno vede. Cominciano le indagini. Arrivano i giornalisti. In molti raccontano di avere visto l'assassino mentre fuggiva. Erba, 11 dicembre 2006: Rosa e Olindo compiono un massacro nell'appartamento dei vicini. Ma come è possibile che due persone apparentemente normali agiscano come autentici serial killer? Dopo la "strage di Erba" nulla è più come prima. La nostra casa, simbolo della sicurezza e dell'intimità, si è trasformata nel teatro di potenziali delitti. Ora sappiamo che la convivenza forzata in un condominio può esplodere in una violenza senza fine. O nell'indifferenza più agghiacciante. La cronaca dei nostri giorni continua a offrire storie di vicini che ammazzano. Come è possibile che, nel silenzio estivo, nessuno in via Poma si sia accorto che qualcuno stava uccidendo a coltellate Simonetta Cesaroni?
Recensioni degli utenti
Da leggere-3 maggio 2011
Recensione inutilmente aggressiva quella che mi precede. Il libro è forte sì. Ma l'intento degli autori è chiaro. Fare capire che la realtà di un omicidio è terribile. E che la pena deve essere certa. Infatti il libro è dedicato alle vittime e mette loro al centro. E spesso si interroga sul perché si devono sempre giustificare gli assassini. È dedicato alle vittime ma non è diretto a loro, è diretto alla gente che non vuole guardare e alla fine dimentica, e magari perdona pure gli assassini. Da leggere.
'na schifezza-21 marzo 2011
Fa schifo. Ripetitivo, formula ipotesi mai chieste come se fossero plausibili, Brachino si loda e si imbroda come se fosse un novello Carlo Lucarelli. Inutilmente splatter, un'opera che sfrutta la morbosità del lettore e da libero sfogo all'ego di Brachino. No, no, e ancora no!