Cuore di Tenebra di Joseph Conrad edito da Garzanti

Cuore di Tenebra

Editore:

Garzanti

Edizione:
20
Traduttore:
Saraval L.
Data di Pubblicazione:
15 gennaio 2015
EAN:

9788811810865

ISBN:

8811810868

Formato:
brossura
Argomento:
AVVENTURA
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Trama Cuore di Tenebra

Al centro della tenebra che dà il titolo al racconto è l'enigmatico personaggio di Kurtz, colonialista visionario, megalomane, consumato dalla febbre e dalla follia, un reietto che si è inventato un suo regno nel cuore del Congo. Mano a mano che, attraverso il resoconto di Marlow, ci inoltriamo nella foresta africana sulle tracce del misterioso Kurtz, scopriamo che la parabola di Conrad non è solo una vibrata denuncia delle degenerazioni dell'imperialismo europeo e dello sfruttamento disumano praticato dalle compagnie commerciali nel continente nero. Il viaggio del battello fluviale nel ventre dell'Africa è soprattutto una discesa nelle profondità oscure dell'animo umano. Scrutando nell'abisso della vita di Kurtz, Conrad scopre la tenebra che è al cuore di ogni cosa, l'orrore metafisico che costituisce l'essenza del tutto e che ci lascia allo stesso tempo affascinati e sgomenti. Introduzione di Francesco Binni.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

Difficile ma belloDi P. Monica-11 febbraio 2017

Questo è un libro molto complesso, permeato di un fortissimo simbolismo. Nonostante possa sembrare, a una prima lettura, piuttosto difficile, vi consiglio di leggerlo comunque, perché apre la mente e fa capire molte cose del colonialismo e non solo.

Heart of DarknessDi r. andrea-2 giugno 2009

"Heart of Darkness" non è un romanzo di avventura, né una cronaca di viaggio, né tanto meno una messa in prosa di un diario di bordo. Tuttalpiù questi aspetti potrebbero costituire un livello di lettura superficiale del romanzo, una "scusa" che l'autore ha escogitato per arrivare a parlare di qualcos'altro di più complesso e profondo. Nel corso degli ultimi cent'anni sono state numerose le chiavi di lettura proposte: ora ce ne bastano, e avanzano, due. La prima è quella, diciamo così, anticolonialista: gli orrori, le violenze, l'esperienza dura e faticosa che Marlow racconta vuole essere una testimonianza della barbarie portata avanti dai colonialisti europei, avallate dai governi dei rispettivi paesi di appartenenza, che, in nome del Dio Denaro, sfruttarono e massacrarono gli abitanti delle colonie per estrarre avorio o altre materie preziose per recarle in dote al pretenzioso Dio occidentale. Kurtz è l'emblema dell'uomo europeo che, dal pieno delle proprie facoltà razionali, si lascia trascinare alla follia dalla sete d'oro, arrivando a stravolgere la propria persona e trascinando in questa discesa un'intera tribù che aveva soggiogato grazie all'eloquenza e, quando serviva, all'uso di pratiche sempre più violente (vedi le teste appese ai bastoni che circondano la sua dimora). Non è un caso che, nel racconto, vengano chiamati in causa molti paesi europei: c'è ovviamente l'Inghilterra di Marlow e la Francia della Compagnia di navigazione; il battello con cui risale il fiume è belga, guidato da uno svedese, e una volta arrivato a destinazione Marlow incontra perfino un giovane russo. Una lettura ancora terribilmente attuale se si pensa alle guerre mascherate da missioni di peace keeping animate dall'ipocrita volontà di "esportare la democrazia là dove ce n'è bisogno". Essendo poi "Heart of Darkness" un romanzo concepito e pubblicato in contemporanea agli studi psicanalistici di Freud (L'interpretazione dei Sogni è del 1900), c'è stato chi, in modo molto convincente, ha incoraggiato un'altra interessante chiave di lettura. Ovvero: il viaggio che Marlow compie nel cuore delle tenebre non è altro che un viaggio simbolico dell'uomo alla scoperta dei misteri, inconsci, sconosciuti e proprio per questo spaventosi, del proprio "io". Trovare Kurtz è come ritrovare un'identità perduta dell'uomo occidentale, perduta perchè primigenia e che ha cercato, invano nel caso di Kurtz, di scrollarsi di dosso secoli e secoli di substrati culturali per fare ritorno alla semplicità primitiva, fatta di istinti e appetiti persino brutali ma più autentici. Identità che forse è andata perduta per sempre e di cui Marlow non può che riportarne a casa la povera carcassa priva di vita.