Cronache marziane di Ray Bradbury edito da Mondadori

Cronache marziane

Editore:

Mondadori

Edizione:
5
Data di Pubblicazione:
1 Gennaio 2001
EAN:

9788804493822

ISBN:

8804493828

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 6 recensioni

Non catalogabile?Di F. Anna-6 Luglio 2011

Non è un romanzo e non sono racconti. E' scritto in prosa, ma va letto come una serie di poesie. Stile unico, ricco di immagini, colori, suoni e silenzi. L'ho letto tutto d'un fiato rendendomi conto man mano, però, che il modo giusto di affrontare queste pagine è poco alla volta, sia le parti brevi, a volte brevissime, sia quelle lunghe. Di seguito, sì, per non perdere quello che sembra un esile filo di collegamento, ma con una pausa tra l'una e l'altra, per permettere di coglierne i contenuti, le allusioni, le metafore, le allegorie. Ed eleborarne la struggente bellezza.

La fantascenza di vera qualitàDi B. Raimondo-12 Aprile 2011

Da alcuni è considerato una chiave di volta della fantascenza. Questo libro nasce per caso, come alcune delle migliori invenzioni. Racconti pubblicati in momenti diversi, non pensati in origina per comporre una trama unica hanno poi trovato una loro collocazione geniale che fa acquistare un senso diverso e più profondo ad ognuno. L'arrivo dell'uomo su Marte è trattato a tappe, ma lasciando da parte la logica temporare. Le metafore che nascono in ogni racconto e nel rapporto tra i diversi racconti lasciano aperte al lettore una miriade di letture, nessuna soddisfacente forse, tutte affascinanti. Un grandissimo libro di fantascenza.

Un libro da leggere assolutamenteDi C. Alberto-28 Marzo 2011

Bellissimo libro, per nulla catalogabile in un solo genere (quello fantascientifico) in virtù della sua ricchezza di contenuto e la straordinaria fantasia con cui Bradbury reinventa un mondo, Marte, dandogli le fattezze di una Terra magica e lontana ma al contempo specchio della storia del continente Americano. Un libro assolutamente da leggere!

Cronache marzianeDi M. Giovanni-6 Novembre 2010

Attraverso una serie di racconti, delineati in uno stile che non esiterei a definire “lirico”, l’autore presenta la spedizione terrestre su Marte, l’esodo degli uomini su questo pianeta e le sue conseguenze.Quelle che potrebbero essere semplici storie fantastiche in realtà sono impregnate di un senso ulteriore, davvero profondo e anche amaro. Due sono le ulteriori chiavi di lettura che ho riscontrato.La prima è l’epopea degli Stati Uniti d’America sotto metafora.la seconda è incentrata sulla natura umana. Leggendo, mi è venuto in mente il passo di Seneca che sostiene che l’uomo per cambiare davvero se stesso, non deve limitarsi a emigrare in un altro luogo, bensì deve mutare animo. Da qui, estenderei tale concetto anche al filo rosso che percorre quest’opera: l’uomo può pure recarsi su un altro pianeta, ma condurrà con sé la sua insita natura prevaricatrice, distruttrice, meschina e cieca. C’è scampo, dunque, da noi stessi?

Tutti su marte!Di M. Alessandro-12 Agosto 2010

Geniale Bradbury in questa raccolta di racconti di un ipotetico e fantomatico futuro dell'uomo alla conquista di Marte, in cui si dimostra che sia il 1999 su Marte, o il 1492 in America, l'essere umano sia sempre lo stesso: arriva, prevarica, conquista, distrugge la cultura e tutto ciò che non riesce a comprendere. Si salvi chi può!

Cascate di genialitàDi F. Annapaola-2 Agosto 2010

Questo libro mi incuriosiva da parecchio tempo e devo dire che valeva davvero la pena di leggerlo. Definire eccezionale quest'opera, credo sia il minimo, seppure non si può parlare di un romanzo nel senso canonico del termine, quanto piuttosto di una serie di racconti e di storie legate da un unico filo conduttore e che, in alcuni casi, finiscono per intrecciarsi. Il filo conduttore, naturalmente, è la difficile colonizzazione del pianeta Marte, dapprima difficoltosa per gli enormi poteri telepatici dei nativi, che finisce per realizzarsi dopo diverse spedizioni, un passo alla volta. E quando finalmente la razza umana riesce ad abitare il pianeta, rendendolo vivibile, succede qualcosa... Non è proprio il caso di anticipare altro della bellissima trama. Basti solo dire che le storie rivelano una malinconia e una tristezza di fondo che ti fa amare i personaggi ed il mondo in cui si muovono. Dimenticate gli omini verdi, dimenticate qualcosa di classico trito e ritrito (i marziani sono creature meravigliose e surreali anch'esse, ma compaiono solo in maniera marginale). Il protagonista è sempre l'essere umano, con le sue ansie, le sue paure, le sue aspirazioni, i suoi bisogni ed i suoi sentimenti. L'umanità è al centro di queste storie surreali e paradossali che potrebbero sembrare datate e farci sorridere, alla luce delle recenti scoperte scientifiche. Eppure non sono poi cosi distanti da noi, dal nostro modo di essere. A muoversi su un altro pianeta, un mondo alieno, sono uomini come noi, che cercano qualcosa o, peggio, che da qualcosa fuggono: il risultato è un gustoso ritratto del nostro modo di essere e di vivere. E si percepisce, di fondo, una polemica garbata e priva di invettiva, contro la società umana e la follia che la anima. Scritto durante la Guerra Fredda, questo libro finisce per rispecchiare le tensioni e le paure di uno dei decenni più bui della storia del Novecento.