Cristo si è fermato a Eboli. Ediz. integrale

Ogni tanto torna alla luce qualche libro tormentato ed odiato, del periodo scolastico, con cui il primo approccio non é stato dei pi riusciti. A distanza. Di anni e rixordi riprendere in mano "Cristo si é fermato a Evoli" é riappacificante. Non é male come lettura. Un classico nel suo genere ch in un panorama da surreale potrebbe essere valutato per la sua diversit. Carino, forse monotono a volte ma allo stesso tempo inquietante.

E' la cronaca, trasfigurata in senso lirico e meditativo, del soggiorno autobiografico e coatto in Lucania fatto dall'autore, condannato per antifascismo tra il 1935-36. Eboli è l'ultimo paese dove abitano "cristiani" uomini. Oltre esso vivono persone che conducono un'esistenza da animali. Il narratore comprende l'importanza di questo mondo irrazionale e cerca di approfondire la conoscenza di una cultura che si rivela così diversa, dotata di caratteri suoi peculiari e di propri codici di comportamento. Alla fine l'autore sottolinea l'inadeguatezza dell'impatto degli schemi di valutazione usualmente adoperati per la questione meridionale da parte del governo italiano.

Romanzo, saggio antropologico, etnologico, etnomusicologico, politico sulla Lucania e non per la Lucania: solo per noi. Carlo Levi fa da tramite tra il povero mondo contadino del profondo sud e la popolazione italiana. Una testimonianza magica e poetica. Meaviglioso.

Ho trovato una vecchia copia in soffitta e l'ho letta...libro spesso sottovalutato è, invece, ricco di storia e testimonia un' epoca buia del nostro paese.

Ho dovuto leggere questo libro al ginnasio. Ho odiato più che il libro, che ho trovato terribilmente noioso e triste, il fatto di doverlo leggere per forza. Credo che sia sbagliato imporre ad uno studente di leggere un libro; la lettura per me è sempre stata un piacere mio, e volevo avere la libertà di leggere quel che mi piaceva. Anche classici, anche libri che magari qualcuno poteva trovare noiosi, ma che comunque avevo scelto io. Invece nel poco tempo libero che uno studente del classico può avere, obbligarlo pure a leggere un libro così triste è solo un male. La lettura continua ad essere un piacere, ma questo libro lo ricordo con noia e basta. Forse non era ancora ora di leggerlo, ci va maturità forse, non saprei.

Il racconto di Levi non è un guardare con disprezzo una realtà ancestrale, primitiva. L'autore descrive con estremo realismo luoghi, personaggi, abitudini, riti di un mondo dimenticato dallo Stato. Ancora oggi, purtroppo, esiste un'Italia spaccata in due. Non si può ancora parlare di progresso.