La costruzione della materia. Paul Lorenzen e la «scuola di Erlangen»
- Editore:
Quodlibet
- Data di Pubblicazione:
- 18 giugno 2008
- EAN:
9788874622009
- ISBN:
8874622007
- Pagine:
- 260
- Formato:
- brossura
Descrizione La costruzione della materia. Paul Lorenzen e la «scuola di Erlangen»
L'opera filosofica e scientifica di Paul Lorenzen (1915-1994) ha dato origine a una delle più importanti correnti epistemologiche contemporanee: la teoria costruttiva della scienza, nota anche come costruzionismo metodico. Con una rigorosa indagine intorno ai fondamenti della logica e della matematica, Lorenzen giunge a configurare una dottrina della conoscenza che, attraverso le operazioni concrete e radicate nel "mondo della vita", costruisce progressivamente i suoi oggetti. Questi non vengono così ridotti a forme astratte o a semplici dati empirici, ma si elevano anzi a costituire un insieme di significati che maturano in relazione agli scopi posti dai soggetti umani, i quali, tanto nell'esperienza quotidiana quanto nell'attività scientifica, si mantengono conformi ai "principi metodici" volti a definire il senso delle loro azioni. In tale prospettiva, anche i prodotti della scienza possono essere "ricostruiti", cioè ricondotti a quella dinamica funzionale che li ha generati, in modo da evitare qualsiasi ricaduta ideologica o formalistica.Il presente studio offre una ricognizione delle origini e degli sviluppi del movimento costruzionistico, cercando soprattutto di evidenziarne le costanti connessioni con la tradizione filosofica (tra gli altri: Platone, Aristotele, lo stoicismo, Leibniz, Kant, Dingler, Husserl, Heidegger) e con le più recenti elaborazioni che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, hanno dato vita a vere e proprie "scuole", in particolare presso le università di Erlangen e Costanza. Da ciò emerge quello che è il filo conduttore della grammatica filosofica costruzionistica: attraverso la conoscenza, l'uomo non produce solo le "forme" delle cose, ma in primo luogo la loro materia, in quanto base operativa e concretamente manipolabile che – così come entro un contesto storico-culturale aveva già evidenziato Ernst Bloch – rappresenta l'autentica potenzialità dell'essere, nella sua apertura alle più diverse realizzazioni tecniche e pratiche.