Che cos'è una nazione? di Ernest Renan edito da Donzelli

Che cos'è una nazione?

Editore:

Donzelli

Collana:
Universale
Traduttore:
De Paola G.
Data di Pubblicazione:
23 agosto 1997
EAN:

9788879893824

ISBN:

8879893823

Argomento:
Filosofia sociale e politica
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Descrizione Che cos'è una nazione?

"La terra, come la razza, non fa una nazione. La terra fornisce il sostrato, il campo della lotta e del lavoro; l'uomo fornisce l'anima. L'uomo è tutto nella formazione di quella cosa sacra che si chiama popolo. Tutto ciò che è materiale è insufficiente. Una nazione è un principio spirituale, prodotto dalle profonde complicazioni della storia, una famiglia spirituale, non un gruppo determinato dalla configurazione del suolo.[...] La nazione è dunque una grande solidarietà, costituita dal sentimento dei sacrifici compiuti e da quelli che si è ancora disposti a compiere insieme. Presuppone un passato, ma si riassume nel presente attraverso un fatto tangibile: il consenso, il desiderio chiaramente espresso di continuare a vivere insieme. L'esistenza di una nazione è (mi si perdoni la metafora) un plebiscito di tutti i giorni".(Ernest Renan).Prima di diventare un "santo laico" della terza repubblica, un monumento venerato al rigore della scienza e alla rettitudine della vita, Ernest Renan fu un suddito fedele di Napoleone III, uno studioso convinto che il bonapartismo incarnasse ideali di buongoverno e di temperato riformismo sociale. Furono le vicende del 1870-71, il crollo del secondo impero, l'umiliazione della Francia invasa, la vacanza di ogni potere legittimo, il collasso morale dei suoi concittadini a provocarne il sincero ravvedimento e l'adesione leale a un nuovo ordine politico. Che cos'è una nazione?, la conferenza del 1882 che qui si presenta insieme con altri scritti di analogo argomento, è figlia anch'essa di quei mesi di afflizione e disincanto, nei quali Gustave Flaubert scriveva che gli uomini potevano solo rintanarsi nelle caverne per proteggere i resti del loro cibo e i loro stracci residui: quando s'inabissa un regime, infatti, si sgretolano tutte le istituzioni, si disarticola un'intera società, si precipita nel disordine. In simili frangenti, il pensiero è costretto a riflettere sugli elementi primari della convivenza civile e sui fattori di sopravvivenza di una collettività anche depredata delle sue risorse e dei suoi mezzi di difesa. L'idea "elettiva" della nazione come strenua volontà di "stare insieme" - già anticipata da Fustel de Coulanges nelle sue lettere del 1870 a Theodor Mommsen - in Renan è tuttavia nutrita e accompagnata da un senso acutissimo delle "patrie" come formazioni di lungo periodo, delle identità culturali come frutto esclusivo dell'accumulo di passato, della pluralità di forme giuridiche che può scaturire dal "plebiscito di tutti i giorni".La storia di un testo si rende spesso indipendente dal percorso soggettivo del suo autore; e se Renan è un tipico intellettuale di transizione, prigioniero di tutti gli scarti e le incertezze propri di una stagione di mutamento, Che cos'è una nazione? rimane un antidoto potentissimo contro le degenerazioni imperialiste e totalizzanti della vichiana "boria delle nazioni".

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