Contro l'architettura
- Editore:
Bollati Boringhieri
- Collana:
- Temi
- Edizione:
- 8
- Data di Pubblicazione:
- 22 maggio 2008
- EAN:
9788833918792
- ISBN:
8833918793
- Pagine:
- 117
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Pianificazione urbanistica, aspetti architettonici
Descrizione Contro l'architettura
Mai come adesso l'architettura è di moda. Nelle riviste, nei quotidiani, in televisione le opere delle super-star dell'architettura sono oggetto della curiosità di lettori che prima erano completamente digiuni in materia. Eppure mai come adesso l'architettura è lontana dall'interesse pubblico: incide poco e male sul miglioramento della vita della gente, a volte ne peggiora le condizioni dell'abitare. Questo accade perché l'architettura è diventata un gioco autoreferenziale, incentrata sulla "firma", sulla genialità del singolo architetto, genialità che è quotata nella borsa della moda al pari di un qualunque brand. Gli architetti si rifiugiano in una artisticità che li esclude da qualunque responsabilità. Purtroppo spesso viene affidata loro la trasformazione di interi pezzi di città, trasformazioni che spesso compiono con incompetenza, superficialità e convinti che si tratti di un gioco formale. Ma le città funzionano diversamente: sono il territorio profondo su cui agisce l'inconscio collettivo, sono il luogo delle appartenenze e dei conflitti. Questo libro invita ad abbandonare le "archistar" al loro egoismo e ad accettare che l'architettura abbia esaurito la sua funzione. Oggi c'è bisogno di altro, soprattutto nella situazione di emergenza in cui le città e l'ambiente rischiano di diventare sempre più inabitabili.
Recensioni degli utenti
Troppo discorsivo-28 aprile 2012
Articolato ma sinteticamente essenziale saggio sui mali che permeano la pratica architettonica contemporanea. Qualche ottima intuizione, nessuna delle quali straordinariamente rivelatrice, a mio avviso, solo dimostrazione di buon senso e di un briciolo di sensibilità nell'osservazione (non siamo certo alle altezze di Benjamin delle "Immagini di città") . Che comunque, di per sé, non è poco, se guardiamo i tempi che corrono.