Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas edito da Rizzoli
Alta reperibilità

Il conte di Montecristo

Editore:

Rizzoli

Traduttore:
Paduano G.
Data di Pubblicazione:
5 giugno 2013
EAN:

9788817063364

ISBN:

8817063363

Pagine:
1249
Formato:
brossura
Acquistabile con la

Trama Il conte di Montecristo

Nel febbraio del 1815, a Marsiglia, il marinaio Edmond Dantès viene falsamente accusato di bonapartismo e arrestato nel giorno delle nozze, alle soglie di una brillante carriera navale. Durante la prigionia nel castello d'If, uno scoglio in mezzo al mare, affina un odio feroce per gli autori della sua rovina e, quando l'amicizia con un altro prigioniero gli procura l'evasione nonché un favoloso tesoro, ne farà lo strumento di una vendetta grandiosa e spietata. Le mille identità che il conte assume per preparare la trappola ai suoi nemici, i suoi viaggi, gli avvelenamenti, gli intrighi, le scomparse, i ritorni: questo grande fiume creato dalla penna infaticabile di Dumas sa far voltare pagina come pochi altri, con la stessa urgenza con cui i lettori di due secoli fa aspettavano l'uscita della puntata successiva.

Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 6 recensioni

Niente da fareDi R. Davide-6 aprile 2018

Non riesco a finirlo e lo lascio a metà. Bella l'idea, ben definiti i personaggi, belle le atmosfere, ma la parte in mezzo risulta molto noiosa, troppo, e non riesco ad andare avanti. Un peccato perché sarebbe potuto essere un capolavoro anche per me.

Avvincente come pochiDi C. Adriana-5 aprile 2018

Non ci si lasci spaventare dalla mole: scivolerà via con una scorrevolezza mirabile. Un innocente condannato, reso crudele dalle ingiustizie, intenzionato a ripagare i nemici con la stessa moneta; ma anche la vendetta ha un suo prezzo, e non se ne vien fuori puliti. Uno di quei romanzi di cui si crede di saper tanto, ma la cui straordinarietà non si riduce certo alla trama. Sorprendente.

Il mio romanzo preferitoDi B. Arianna-3 aprile 2018

Semplicemente il mio romanzo preferito; scoperto alla "veneranda" età di 22 anni e divorato in 10 giorni, solo perché ho cercato in tutti i modi di farlo durare, rileggendo e assaporando ogni riga e ogni capitolo. Più di 1000 pagine che sono filate via una bellezza (superato lo "scoglio" del primo centinaio, che sono il numero per entrare appieno nella storia; ma dalla parte della prigione in poi diventa una vera droga!) . Lo consiglio di cuore veramente a tutti, ho letto altro di Dumas (come gli intramontabili 3 moschettieri) ma il Conte di Montecristo resta un capolavoro intramontabile e che ha veramente di tutto: amore, vendetta, avventura, amicizia, buoni sentimenti, crudeltà, intrighi, giochi di potere, il tutto narrato con un linguaggio estremamente scorrevole che vi coinvolgerà fino all'ultima pagina. Provare per credere!

Mai capito perchè sia un capolavoroDi A. Amida-1 aprile 2018

Fosse stato scritto oggi l'avrebbero trattato alla stregua delle telenovelas in onda il primo pomeriggio. Fino alla parte della prigionia di Edmond è ancora decente, in seguito perde ogni credibilità sia per quanto riguarda la costruzione dei personaggi sia per la trama. L'argomento filosofico di cui tutti parlano viene secondo me messo praticamente come pretesto per innalzare il livello del libro.

Un avventura sorprendenteDi C. Antonia-23 marzo 2018

Edmond, giovane speranzoso e fiducioso, finisce per diventare il capro espiatorio perfetto, pagando con indicibili sofferenze. È nella prigione del castello d'If che perde la sua innocenza e diventa il vendicativo conte di Montecristo.

Il conte di MontacristoDi m. mariarita-19 giugno 2014

Un uomo ingiustamente arrestato riesce ad evadere e medita vendetta. Una trama apparentemente banale viene trasformata in un capolavoro assoluto grazie al genio narrativo di Dumas. Intrighi, duelli, avvelenamenti, palazzi faraonici, figli illegittimi e oscuri segreti fanno da sfondo alle avventure del Conte che, servendosi di molteplici identità, riuscirà ad avere la meglio sui suoi nemici. Montecristo è, suo malgrado, un personaggio machiavellico e la sua storia è un elogio della vendetta che, nelle pagine di questo romanzo, non ha nulla di vile o banale, ma viene descritta come un'arte che consente la sublimazione di ogni passione.