La contaminazione costituzionale del diritto europeo. Interrogativi su un ordinamento in divenire
- Editore:
Giappichelli
- Data di Pubblicazione:
- 18 novembre 2015
- EAN:
9788834862704
- ISBN:
8834862708
- Formato:
- brossura
Descrizione La contaminazione costituzionale del diritto europeo. Interrogativi su un ordinamento in divenire
Malgrado la sua storia ormai quasi settantenaria, l’organizzazione, che prima veniva chiamata Comunità e oggi Unione Europea, rimane per molti versi un oggetto misterioso. Se ne conoscono, tra gli addetti ai lavori, tutte le più intricate procedure, ogni dettaglio organizzativo, ogni regola ed ogni eccezione; insomma si sa perfettamente come funzioni (e, talvolta, “non” funzioni), ma si ha una grande difficoltà a stabilire cosa sia. Nella storia dell’esperienza giuridica vi sono svariati casi in cui simili situazioni si sono verificate. Ciò è accaduto ogni qual volta l’oggetto “misterioso”, cioè l’entità che si sviluppava e si osservava, non corrispondeva a nessuno dei modelli giuridici, delle qualificazioni o delle caratteristiche tipiche di quanto esistito sino ad allora. All’esistenza di fatto, pur regolata da norme, non corrispondeva una chiave di interpretazione generale, una cornice di inquadramento, persino spesso un nome. L’Europa si trova oggi in questa medesima situazione. Si sa cosa non sia (uno Stato, una federazione, una confederazione, un organizzazione internazionale classica), ma non si riesce a inquadrare che cosa sia. O meglio, se le sue peculiarità siano tali da definire un “tipo” nuovo di organizzazione, destinato a costituire un diverso modello per il futuro, o esse non rappresentino semplicemente le fasi di passaggio per giungere ad uno degli assetti già conosciuti nella storia recente. Un tentativo per “addomesticare” cognitivamente l’Unione europea è stato, orma da alcuni anni, quello di applicare ad essa – sia in sede politica che in sede scientifica – alcune tradizionali categorie e tecniche del costituzionalismo (sovranità, costituzione, diritti, governo multilivello, principio democratico, ecc.). Il volume traccia un primo bilancio di tale tentativo, mettendo in luce come si sia trattato di un processo non privo di soprese e retroazioni anche sulle categorie originarie. Per questo, come si evince dal titolo, si è preferito parlare di “contaminazione costituzionale” piuttosto che di “costituzionalizzazione”. Non solo per l’incompiutezza del processo storico, ma anche per una certa ambivalenza del fenomeno in cui le posizioni di chi “contamina” e chi è “contaminato” (per restare nella metafora) non infrequentemente si scambiano.
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