Il consumatore lavorato
- Editore:
Sensibili alle Foglie
- Collana:
- Quaderni di ricerca sociale
- Data di Pubblicazione:
- 2005
- EAN:
9788886323994
- ISBN:
8886323999
- Pagine:
- 136
- Formato:
- brossura
Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile
Recensioni degli utenti
Il consumatore lavorato-27 settembre 2010
Interessante indagine sul mondo del consumo e del lavoro all'interno della grande distribuzione. Le metafore usate per dare un'interpretazione alle singole storie raccontate sembrano fin troppo forti nella prima parte, dedicata alle strategie per "catturare" i clienti, ma acquistano incisività nella parte dedicata ai piccoli e grandi soprusi che i lavoratori - di norma precari - sono costretti a subire. L'analisi verte sostanzialmente sulle odierne forme di alienazione nella "società del consumo" (non più quindi "società di produzione", anche se non si è certo smesso di lavorare...), dalla fidelizzazione del cliente (fidelizzare = associare a un'impresa criminosa, recita il Devoto Oli) che passa per il controllo dei suoi acquisti e dei suoi pagamenti al controllo dei lavoratori tramite il "mysterious shopper" (cliente simulato pagato dall'azienda) o tecnologie in aperta violazione dello Statuto dei Lavoratori. Non vengono risparmiati i consumi "etici" fatti all'interno di queste strutture alienanti: "Il consumatore critico e responsabile parte dall'idea di non voler essere vittima della sua ignoranza e complice di marchi iniqui. [...] Nei centri della grande distribuzione, tuttavia, alle difficoltà indicate se ne aggiungono altre che contribuiscono a rendere la sua impresa non solo più difficile ma anche contraddittoria". La contraddizione sta nel fatto che l'azienda della grande distribuzione è sostanzialmente indifferente alla natura etica dei prodotti e li accetta solo in quanto funzionali a nuove vendite verso nuovi "fidelizzati" clienti e, magari, "si trova sul banco degli imputati con l'accusa di violazione sistematica dei diritti sindacali, e perfino dei diritti umani, dei suoi dipendenti". Ricostruire delle "agorà" dove si possa tornare a raccontare le proprie esperienze di lavoro e di consumo, come si propone di fare questo libro, è visto come "il primo passo di una nuova narrazione che voglia prendere le distanze dalle merci, dal marketing e dallo spettacolo in tutte le sue trasformistiche versioni".