Conciliare famiglia e lavoro. Vecchi e nuovi patti tra sessi e generazioni di Manuela Naldini, Chiara Saraceno edito da Il Mulino
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Conciliare famiglia e lavoro. Vecchi e nuovi patti tra sessi e generazioni

Editore:

Il Mulino

Data di Pubblicazione:
25 agosto 2011
EAN:

9788815233042

ISBN:

8815233040

Pagine:
229
Formato:
brossura
Argomento:
Problemi e processi sociali
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Conciliare famiglia e lavoro. Vecchi e nuovi patti tra sessi e generazioni

Le esigenze di conciliazione tra famiglia e lavoro sono sorte quando l'occupazione femminile extra-domestica è non solo aumentata, ma è stata anche incentivata. Ciò ha messo in crisi un equilibrio a lungo basato sulla separazione tra impegni di cura (femminili, non remunerati) e impegni professionali (maschili, remunerati). Un processo ulteriormente aggravato dall'invecchiamento della popolazione, che ha accentuato la fragilità della quota più anziana della parentela. Infine, il modello di sviluppo fondato sul pieno impiego maschile a tempo indeterminato e fortemente protetto è stato sostituito - specie per le generazioni più giovani, alle prese con la formazione della famiglia - da quello della flessibilità, della precarietà, dell'auto-imprenditorialità. Queste trasformazioni gravano soprattutto sulle donne professionalmente occupate, che hanno problemi di conciliazione talvolta drammatici perché sono esse stesse lo strumento principale di conciliazione famiglia/lavoro a disposizione degli uomini.

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Il doppio lavoro delle donneDi C. MIRELLA-16 febbraio 2012

Il lavoro delle donne, in casa e fuori casa, è destinato ad assumere sempre più importanza nella nostra società sia sotto il profilo economico che sociale. E' importante che il desiderio di affermazione professionale non venga frustrato dalla mancanza di servizi così come è importante che una donna che scelga di restare a casa non si senta "esclusa" dal mondo produttivo. Del resto il lavoro non manca in casa e andrebbe valorizzato. Per quanto riguarda la conciliazione famiglia e lavoro di strada da fare ce n'è ancora molta, anche se non mancano esempi incoraggianti, sopratutto all'estero.