Compendio di diritto costituzionale di Federico Del Giudice edito da Edizioni Giuridiche Simone

Compendio di diritto costituzionale

Collana:
Compendi
Edizione:
17
Data di Pubblicazione:
8 luglio 2013
EAN:

9788824439176

ISBN:

8824439179

Pagine:
416
Formato:
brossura
Argomento:
DIRITTO: GUIDE ALLO STUDIO E ALLA PREPARAZIONE DEGLI ESAMI
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Descrizione Compendio di diritto costituzionale

Questa XVII edizione del Compendio di Diritto Costituzionale è data alle stampe nel momento in cui il Governo italiano scegliendo la via delle "larghe intese" incarna il risultato di un nuovo consociativismo. Tale situazione rappresenta il frutto del compromesso politico "imposto" dal "neo-eletto" Presidente della Repubblica, il quale, per evitare nuove elezioni che non avrebbero dato garanzie di vittoria a nessuna compagine politica, e, dietro lo spauracchio di una ulteriore crescita del Movimento Cinque Stelle, è riuscito a far convivere sugli stessi scanni del governo i due principali partiti politici che negli ultimi venti anni si sono duramente contrapposti e alternati alla guida del Paese. Il "collante" che tiene unite "anime" così distanti fra loro è stato suggellato dall'impegno di una nuova e necessaria fase costituente in grado di apportare sostanziali modifiche alla Seconda Parte della Carta costituzionale che ormai, stante l'attuale "stagnante" situazione politica, appare improrogabile per un complessivo riassetto delle sue istituzioni. Il tempo che il parlamento e il governo si sono dati per operare tale cambiamento costituzionale è di diciotto mesi, anche se si pensa che ancora una volta prevarrà lo spirito conservativo che consente alla casta che detiene il potere di continuare a godere dei privilegi che hanno avvantaggiato e arricchito i "soliti noti" e impoverito l'intero Paese. Questa XVII edizione del Compendio di Diritto Costituzionale è data alle stampe nel momento in cui il Governo italiano scegliendo la via delle «larghe intese» incarna il risultato di un nuovo consociativismo.
Tale situazione rappresenta il frutto del compromesso politico «imposto» dal “neo-eletto” Presidente della Repubblica, il quale, per evitare nuove elezioni che non avrebbero dato garanzie di vittoria a nessuna compagine politica, e, dietro lo spauracchio di una ulteriore crescita del Movimento Cinque Stelle, è riuscito a far convivere sugli stessi scanni del governo i due principali partiti politici che negli ultimi venti anni si sono duramente contrapposti e alternati alla guida del Paese.
Il «collante» che tiene unite «anime» così distanti fra loro è stato suggellato dall’impegno di una nuova e necessaria fase costituente in grado di apportare sostanziali modifiche alla Seconda Parte della Carta costituzionale che ormai, stante l’attuale «stagnante» situazione politica, appare improrogabile per un complessivo riassetto delle sue istituzioni.
Il tempo che il parlamento e il governo si sono dati per operare tale cambiamento costituzionale è di diciotto mesi, anche se si pensa che ancora una volta prevarrà lo spirito conservativo che consente alla casta che detiene il potere di continuare a godere dei privilegi che hanno avvantaggiato e arricchito i “soliti noti” e impoverito l’intero Paese.

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