Il club dei mestieri stravaganti di Gilbert Keith Chesterton edito da Guanda

Il club dei mestieri stravaganti

Editore:

Guanda

Traduttore:
Mazzarelli P.
Data di Pubblicazione:
11 novembre 2010
EAN:

9788860889591

ISBN:

8860889596

Pagine:
156
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
Acquistabile con la

Descrizione Il club dei mestieri stravaganti

Sei storie di delitti, sei detective stories, in cui in realtà non viene commesso nessun delitto. Le apparenze sono sinistre; il mistero agli inizi della vicenda è dei più cupi e inquietanti; l'evidenza dei fatti sta lì a indicare che una mente criminosa è al lavoro o ha già condotto a termine il lavoro. Lo sviluppo della vicenda non fa che confermare i peggiori sospetti del lettore. Lo scioglimento, infine, si incarica di smentire quelle apparenze, quei "fatti" con un umorismo sentenzioso, ammonitorio. Esso ci avverte ogni volta che l'immaginazione umana può essere più bizzarra e ingenua di quanto pensiamo. Per un tale genere di detective story occorreva un detective molto speciale: Basii Grant, personaggio improbabile e grandioso, invenzione chestertoniana delle più felici. E un ex giudice, allontanato dalla scranna per manifesta pazzia, e che ora vive felicemente in una soffitta senza provare il bisogno di andare in società più di quanto non provi "il bisogno di apportar modifiche alle nuvole al tramonto". La pazzia è il suo metodo investigativo e preferisce di gran lunga l'intuizione alla deduzione. Scarta "i fatti" come elementi essenzialmente fuorvianti. È il perfetto campione, insomma, di queste storie stravaganti e beffarde, un impeccabile anti Holmes, che si aggira, svagato e sornione, per una Londra sterminata e fosca, in cui il crimine sembrerebbe di casa, mentre non lo è affatto.

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4 di 5 su 2 recensioni

Un investigatore fuori dall'ordinarioDi A. Irene-9 settembre 2011

In questa serie di sei racconti il creatore del famoso Padre Brown ci presenta un personaggio assolutamente singolare. Basil Grant non è propriamente un investigatore, è un ex giudice, ritiratosi a vita privata dopo aver dato segni di squilibrio, che si ritrova, in ciascuno dei sei racconti, in una situazione paradossale. Basil Grant, a differenza di altri investigatori, non si affida alla logica del ragionamento ma alla sua formidabile capacità intuitiva. E, nonostante i suoi amici dubitino spesso delle sue affermazioni, le bizzarre intuizioni di Basil si rivelano esatte.

Il club dei mestieri stravagantiDi i. paola-13 luglio 2011

L'autore inglese qui in Italia è conosciuto principalmente per aver creato il personaggio del prete detective Brown. Ma padre Brown non è l'unico investigatore creato dalla penna di Chesterton. In questo breve libro sono raccolti sei racconti investigativi. Con protagonista Basil Grant, un ex giudice cacciato per pazzia conclamata. Basil è un omone, generalmente vestito di bianco; l'investigatore dilettante sarebbe suo fratello Rupert, ma in realtà è Basil che risolve i "casi". Il punto è che tutti questi racconti sono delle prese in giro di Conan Doyle e del suo Sherlock Holmes. Cito da pagina 17: Forse sono stupido... Anzi, si sa che sono pazzo... Ma io non ho mai potuto credere a quell'uomo... Come si chiama? Di quelle storie straordinarie... Sherlock Holmes. Ogni particolare indica qualche cosa, certo, ma in genere indica la cosa sbagliata. Chesterton costruisce dei casi assolutamente assurdi, che fanno pensare a incredibili delitti e omicidi, per poi smontarli e farci vedere che non è successo nulla di illegale, ma abbiamo semplicemente incontrato qualche socio del club dei mestieri stravaganti, come l'attaccabottoni che una persona affitta per mandare incontro a uno scocciatore che non si vuole ricevere, l'agente immobiliare di case sugli alberi, o la persona che si presta a fare lo stupido avendo dato al suo cliente le battute da pronunciare perché sembri una persona brillante. La prosa è piacevolissima e ben tradotta con quello stile ottocentesco (anche se "tennis sul prato" per "lawn tennis" me lo sarei risparmiato) , e come bonus ci sono delle immagini della Londra postvittoriana che non si leggono certo nei suoi contemporanei. Una (purtroppo troppo breve) lettura consigliatissima!