La città dei vampiri

Alla fine del libro sono rimasta davvero delusa: per me la storia doveva ancora iniziare e invece...per l'autore era già finita! Ad ogni modo, troppo sangue inutile: qualsiasi cosa rossa che capitasse davanti agli occhi dei personaggi era paragonata al... sangue!

Ho letto le altre recensioni ed in parte le ho trovate ingiuste. Di certo non è un libro per ragazzine che si aspettano Twilight e vampiri tormentati innamorati di piccole liceali. Questo è un libro più da "maschietti", anche se ci sono ben due protagoniste femminili. E' un libro particolare ed allo stesso tempo che presenta degli spunti classici, tipici della prima letteratura del genere. In primis, l'aspetto avventuroso: come in "Dracula" o nel "Signore dei Vampiri" ed altri simili, ci troviamo, ad un certo punto del libro, ad una vera e propria spedizione contro le forze del male, nella più tipica forma del gruppetto "noi contro tutti"; secondo, ma non meno fondamentale, la scelta di rendere il vampiro simile al Nosferatu (senza capelli, lunghi artigli, voglia famelica di sangue), tranne rare eccezioni. Più originali altri aspetti, come il mito della lotta paganesimo contro cristianietà che poi è il motore celato della storia. In fin dei conti un piacevole mix, a tratti frettoloso ed un pò scontato ma in altri punti, invece, affascinante ed angosciante. Il finale è un pò troppo sbrigativo, ma riserva qualche sorpresa inaspettata. Piacevole anche la scrittura in sé anche se pure qui, a volte, risulti confusionaria per le forme d'espressione e troppo sunta in certi punti cruciali. Non dimentichiamoci, in fondo, che anche questo è un libro un pò vecchiotto...scritto nel lontano 1998 (se non erro), con la sua bella età quindi.