Trama La città moderna
L'assurdità del conformismo ed una critica a ogni forma di rappresentazione idealizzata nell'esordio di Erik Battiston, un romanzo tra psicanalisi, politica e poesia. Un racconto sull'alleanza tra psichiatria e potere per il governo socioeconomico della collettività, in nome di un funzionalismo esasperato che nega creatività ed arte. A partire da vicende difficili - i conflitti in fabbrica, l'assurdo internamento della madre artista, il rapporto con i diversi interlocutori istituzionali e non - l'autore affronta un presente pervaso da idee che ognuno presume indubitabili, trovando nella scrittura e nella parola il modo di proseguire a vivere nell'indulgenza, di non soccombere all'abitudine.
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