Il cimitero di pianoforti di José Luís Peixoto edito da Einaudi

Il cimitero di pianoforti

Editore:

Einaudi

Traduttore:
Boni G.
Data di Pubblicazione:
30 novembre 2010
EAN:

9788806198145

ISBN:

8806198149

Pagine:
263
Formato:
brossura
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Trama Il cimitero di pianoforti

In questa cronaca familiare portoghese si alternano e sovrappongono le voci di un padre e di un figlio. Il primo, morto dopo una lunga malattia, ripercorre la propria esistenza, fatta di molte illusioni e molti fallimenti, e osserva, senza intervenire, il presente da cui ormai è escluso; il secondo rivive il passato e immagina il futuro mentre, ai Giochi olimpici di Stoccolma del 1912, partecipa alla maratona. Non avrà la gioia di conoscere il bambino che sua moglie sta per mettere al mondo: è destinato infatti a morire durante la corsa, stroncato da un'insolazione. Le parole di entrambi si mescolano nel ripercorrere un quadro atemporale e trascendente in cui l'esistenza si rivela mistero e solitudine. Al centro degli avvenimenti, la bottega di falegname di Francisco Lázaro che, tramandata di padre in figlio, nasconde una stanza tenuta sempre chiusa: è stipata di vecchi e malandati pianoforti, muti testimoni delle alterne vicissitudini della vita. Frammentario e solo apparentemente sconnesso, perché modellato sulla tortuosità del filo dei ricordi, lo stile virtuoso e musicale di Peixoto conduce il lettore nell'intimità più pudica e miserabile dei suoi personaggi, dove la tenerezza si scontra con la crudeltà, e la morte, nonostante tutto, concede spazio alla vita. Quella stanza chiusa, il cimitero dei pianoforti, è la metafora dell'esistenza, è quella zona d'ombra e di conforto in cui si recuperano gli stimoli necessari per andare avanti.

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3 di 5 su 1 recensione

Materiale eccelso, tecnica narrativa discutibileDi M. Amalia-22 giugno 2014

Il fascino di questo libro, a mio avviso, sta nell'ambientazione, in una Lisbona che ha qualcosa di arcaico, e nella plasticità delle immagini, dalla falegnameria ai cibi e agli utensili di cucina. Il limite, che ho stentato a comprendere, sta nella duplicazione dei personaggi, come se esistessero due diverse generazioni della famiglia protagonista, e queste due fossero esattamente combacianti, come numero e nomi della serie dei fratelli e dei loro figlioli. Perché? Ecco, non me lo so spiegare, ma è come se fossero in uno specchio, e ciò rende ardua la comprensione del testo. Tra l'altro, mettendo in ombra i richiami alla vicenda evangelica di Lazzaro e delle sue sorelle Marta e Maria. Ma non intendo proseguire in quello che è un autentico labirinto. Consigliabile? Certamente, e con augurio di miglior fortuna.