Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita di Nassim Nicholas Taleb edito da Il Saggiatore

Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita

Traduttore:
Nifosi E.
Data di Pubblicazione:
26 marzo 2014
EAN:

9788842820277

ISBN:

884282027X

Argomento:
Psicologia sociale, di gruppo o collettiva
Acquistabile con la

Descrizione Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita

Cosa pensarono gli europei quando, giunti in Australia, videro dei cigni neri dopo aver creduto per secoli, supportati dall'evidenza, che tutti i cigni fossero bianchi? Un singolo evento è sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria. Ci ripetono che il futuro è prevedibile e i rischi controllabili, ma la storia non striscia, salta. I cigni neri sono eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street e il successo di Google. Sono all'origine di quasi ogni cosa, e spesso sono causati ed esasperati proprio dal loro essere imprevisti. Se il rischio di un attentato con voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le Torri Gemelle sarebbero ancora al loro posto. Se i modelli matematici fossero applicabili agli investimenti, non assisteremmo alle crisi degli hedge funds. Questo libro è dedicato ai cigni neri: cosa sono, come affrontarli, in che modo traene beneficio.

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4 di 5 su 10 recensioni

DOMINANTE ALEATORIETÀDi P. Tullio-21 novembre 2017

400 pagine lette d'un fiato. Disamina che spiega il mondo condizionato dalla logica del Cigno Nero - metafora di Giovenale su ciò che non esiste - ma che si rivela. Infatti, gli eventi - quelli che trasformano la vita umana - all'improvviso, demoliscono paradigmi consolidati, introducendone di nuovi: dalla ruota alla rete WEB; mai progettate da specialisti, né per funzioni poi applicate. Infatti, tutto gira attorno ad avvenimenti aleatori che capitano senza preavviso, impedendo ai soliti presunti profeti di turno di anticipare il futuro come soliti a fare. Scoperte, invenzioni, rivoluzioni, guerre e rispettivi esiti, non possono essere pianificati, li subiamo semplicemente, nel bene e nel male. Pertanto, sbagliano i pianificatori a voler fissare mete economiche su base di previsioni, proprio perché, il passato non si riproduce e non serve come esempio: ogni epoca è una tappa unica e ciò che ci attende sarà sempre diverso, del tutto imprevedibile da ciò che ci ha preceduto. Il devastante esperimento sovietico lo conferma. Del resto, tutto scorre ce lo aveva insegnato Eraclito: tutto è movimento, dinâmico; è inutile voler usare come falsariga avvenimenti ed esperienze di generazioni che ci hanno preceduto, proprio perché nessuna circostanza sarà mai ripetibile, uguale all'altra. L'autore espone diversi esempi ed ogni tanto aggiunge divertenti ironie, senza risparmiare critiche a filosofi, aspirante profeti, arroganti pretesi indovini e pianificatori, di piantone, vittime di ingenue dogmatiche certezze. Demolisce tesi di chi, ricorrendo alla retorica per spiegare ciò che è del tutto incerto, spacciando mere teorie per conrete realtà. Spiega d'aver imparato pure dai suoi autori preferiti: Frédéric Bastiat, a diffidare di ciò che si vede perché ciò che prevale poi è proprio ciò che non si vede; da Karl Popper che la conoscenza non ha fine e la ricerca non si esaurisce; dal filosofo F. A. Hayek sulle deleterie economie pianificate ecc. Solo il lungo attacco conclusivo, formulato a specialisti sociologi e statistici che nelle previsioni, alle loro inutili mete ambigue, applicano banalmente la fallace teoria della curva gaussiana, a me è risultato piuttosto noioso. Tuttavia, a chi apprezza la matematica, e non disdegna formule, potrà anche piacere.

Prevedere il futuro: una chimera?Di F. Pierandrea-11 dicembre 2014

Il sottotitolo, "Come l'improbabile governa la nostra vita", già dice molto del presente volume, che tratta tecnicamente di statistica predittiva, ma in modo talmente lieve da sembrare un romanzo. Riflessioni argute e penetranti con un apparato di note significativo, un glossario di discrete dimensioni e – soprattutto – una bibliografia sterminata, di diverse decine di pagine. Solo la bibliografia, secondo me, giustificherebbe l'acquisto di questo libro, utilissimo per capire come ragioniamo e quali errori cognitivi complicano le nostre esistenze. Da leggere assolutamente!

Molto ripetitivoDi C. Lara-9 marzo 2012

Le riflessioni sulla prevedibilità (o non prevedibilità) delle cose umane sono interessanti: eventi rari ma di grande impatto (i Cigni neri) avvengono con una probabilità maggiore di quello che si crede. L'argomento però è mal svolto, tanto che non riesce minimamente ad interessare o convincere. Non ho tutti gli strumenti statistici matematici e fisici per controbattere, ma le posizioni sono dibattute male ed alla fine non riescono a convincere (pur essendo magari condivisibili) , e i risultati del tutto rasentano la più pura banalità (perché impiegare tante pagine per arrivare a formule di puro buon senso? )

E' un trattato da avere... E consultare sempreDi A. Claudio-22 gennaio 2012

Come da titolo ritengo questo libro un vero e proprio trattato sul "probabile", descritto e spiegato da NN Taleb in modo eccellente, direi che sia il volume meglio scritto dei 4 usciti finora. L'autore non manca le parti di "vita vissuta" e quelle più matematiche. La cosa più bella è stata incontrare sulla metropolitana di roma un altra persone che alle 23e45 leggeva il tuo stesso libro... Questo ti fa capire che nassim ha venduto veramente tanto ed è molto apprezzato! SUPER CONSIGLIATO A TUTTI (anche a chi di probabile ne mastica poco) !

Il Cigno neroDi S. Goffredo-8 luglio 2011

Come cambia le nostre vite il fattore caso? Possiamo fare qualcosa? L'unico neo del libro è l'estrema prolissità dell'autore che frigge e rifrigge lo stesso concetto, senza approfondire particolarmente il problema, per circa 320 pagine. Lodevole il coraggio con cui critica pesantemente alcuni nomi del gotha dell'economia, della filosofia e della scienza. Il succo del suo ragionamento è il seguente: il mondo si divide in Mediocristan ed Estremistan. Il Mediocristan rappresenta il mondo fisico, il mondo in cui vi sono alcuni vincoli (la gravità, le tensioni strutturali, l'elettromagnetismo, ecc) che pongono seri limiti al range di variabilità di alcune grandezze, appunto le grandezze fisiche. Ecco che allora qualsiasi misura fisica sarà soggetta ad errore in accordo con la distribuzione gaussiana dei possibili risultati della misura, e la deviazione standard potrà essere una buona stima dell'errore insito nella misura. Ma nel reame dell'Estremistan in cui le fluttuazioni possono anche essere estremamente grandi non ha più senso usare le curve di distribuzione gaussiana, che minimizzano fortemente i casi di deviazione estrema dal valore medio. Ecco che allora diventano migliori altri approcci matematici all'analisi del sistema. Purtroppo però in campo economico-finanziario vengono troppo spesso (per non dire esclusivamente) impiegati metodi statistici sbagliati, che tendono a minimizzare la possibilità di casi estremi (i cingi neri del titolo) ed ecco che allora quando si presenta un caso estremo siamo impreparati e succede il botto. In sostanza: secondo me questo saggio ha tanti meriti, mette il dito nella piaga (a chi non è capitato di ricevere proposte da banche o compagnie di assicurazioni in cui millantavano investimenti sicuri ed a richieste di chiarimenti in merito, si arrampicavano sugli specchi per dimostrare l'indimostrabile? ), ma a conti fatti il tutto rimane un po' troppo superficiale.

Il cigno nero. Di l. Maria-5 luglio 2011

Dopo averlo letto la vostra visione del mondo non sarà più la stessa. In un certo senso questo libro è un enigma, perché Taleb ha tante cose non interessanti, ma strabilianti da raccontare ed è anche un buon narratore. Ma troppo spesso si attorciglia intorno agli esempi, ai casi storici, alle spiegazioni al punto da risultare ridondante e, quel che è peggio, inconcludente. In sostanza la cosa più importante, ossia come difendersi dai Cigni Neri, non è per niente chiara. Anche perché come si può prevedere qualcosa che per definizione è imprevedibile? Questa inconcludenza gli fa perdere solo una stellina perché, come detto, quel che Taleb dice è indispensabile. Suggerisco una certa preparazione di base in economia e statistica. Altrimenti diventa veramente ermetico.