La chiave di Junichiro Tanizaki edito da Bompiani

La chiave

Editore:

Bompiani

Collana:
Tascabili
Edizione:
8
Traduttore:
Toguchi S.
Data di Pubblicazione:
28 giugno 2013
EAN:

9788845243745

ISBN:

8845243745

Pagine:
135
Formato:
brossura
Acquistabile con la

Trama La chiave

La chiave di un cassetto, lasciata cadere apparentemente per caso da un marito ansioso di esplorare nuovi orizzonti sessuali insieme alla moglie dalla quale è irresistibilmente attratto, conduce la donna su una strada di lussuria e perdizione dalla quale non riuscirà più ad allontanarsi. La donna scopre infatti, leggendo il diario del marito, i suoi segreti, la sua inarrestabile passione, la necessità di fomentare i suoi istinti sessuali con un gioco ingegnoso, ma rischiosissimo, alimentato dalla gelosia, e si fa invischiare in questa rete, in una crescente tensione fatta di amore-odio che coinvolge a poco a poco anche altre persone, come l'amante e la figlia, e condurrà infine il protagonista all'autodistruzione e alla morte. Il significato di questo libro però non sta tanto nella descrizione del folle crescendo erotico che irretisce i personaggi del romanzo, quanto "nel fitto di un labirinto stupefacente che sembra costruito a poco a poco nel corso di accumulazioni secolari entro la psicologia umana, ad avviluppare passioni, errori, proibite delizie, infingimenti (...) Dal volto vizzo e satiresco del vecchio marito protagonista del libro si sprigiona allora lucidamente un'attualità crudele, nella quale si finisce per riconoscere una parte viva, talora sepolta ma bruciante di noi stessi: il bilico dell'uomo di sempre e anche di oggi, che non tralascia occasione per inventare qualche nuova forma raffinata e desolata di rischio, di autocondanna, di perdizione." (Geno Pampaloni)

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4 di 5 su 2 recensioni

La chiaveDi B. Salvo-10 agosto 2011

Faràò il bastiancontrario, ma a me questo racconto non ha fatto ne caldo ne freddo, credo tra l'altro che la sua fama italiana venga per lo più dall'adattamento cinematografico di Tinto Brass e dallo scandalo che suscitò nei primi anni '80, più che dall'effettiva lettura del romanzo nel nostro paese. Un'operazione sicuramente coraggiosa nel 1956, quando Tanizaki lo pubblicò in Giappone, un libro che soprattutto nell'Europa bacchettona venne (e viene) considerato il non plus ultra dell'erotismo e del voyeurismo. Ma mi pare che La croce buddista, per esempio, tanto per citare un altro romanzo dello stesso autore, arrivi a colpire in modo ben più subdolo e profondo l'impressione del lettore. Caratteristiche simili, su tutte quella del quadrilatero amoroso non perfettamente definito, in cui non è ben chiaro chi ami chi, chi sia interessato a chi e chi invece stia fingendo sentimenti e pulsioni che non prova. E' molto più scoperto il gioco in La chiave, estremamente più facile individuare come si svolge il gioco delle parti, chi crede d'essere il gatto e si ritroverà invece topo. La componente più interessante è senz'altro quella della scrittura dei diari "segreti" dei due coniugi, considerati da entrambi come specchietto per le allodole per l'altro, nel gioco vecchio quanto il mondo secondo cui per obbligare qualcuno a compiere una certa azione basta vietargliela. E' verità o menzogna ciò che i due raccontano e si raccontano nei rispettivi diari? Con che intento essi confidano i loro pensieri e racconti alla carta? E che parte avranno la figlia e il di lei spasimante? Saranno complici o antagonisti? Quanto sapranno e quanto fingeranno di non sapere? Quanto riveleranno e quanto taceranno? Un gioco al massacro di personalità contorte, sicuramente votate a quella sensualità fatta di dettagli che è tipica dell'oriente (del Giappone in modo speciale) nella tensione tra modernità e tradizione così ricorrente in quegli anni post-bellici. Come in altri romanzi nipponici, non solo di Tanizaki, gli abiti di foggia occidentale sono emblema di un più profondo anelito al cambiamento, alla sperimentazione, al distacco dal Giappone tradizionale degli usi e dei costumi rigidi e senza compromessi. L'alternarsi delle voci di marito e moglie determina un momento di stasi narrativa, ripetitività e lentezza descrittiva a metà libro (che pure è piuttosto contenuto in quanto a lunghezza) e solo avvicinandosi all'epilogo il pathos torna a scuotere il lettore. Un romanzo certamente importante, che segna un'epoca e un modo di vivere la fisicità che ha fatto scuola, ma Tanizaki è anche altro, ben altro, non solo questo.

La chiaveDi l. alice-27 luglio 2011

E' semplice innamorarsi di questo breve romanzo thriller che segue tutti i crismi di queste opere. Se amate San Pietroburgo, la Neva, le notti fredde, le luci sulla neve, i palazzi barocchi, l'intensa vita sociale della borghesia nei mesi immediatamente precedenti la Rivoluzione, il clima dei salotti, le conversazioni politiche che virano inevitabilmente verso la filosofia e la letteratura, i personaggi eredi di un grandioso passato e consapevoli che tutto sta per cambiare, gli appartamenti equivoci, le fanciulle che amano i poeti e si estenuano nei teatri, se avete nostalgia delle strade e dei vicoli dove camminavano il Maestro e Margherita, non perdetevi questo libro.