Centomila gavette di ghiaccio. Ediz. integrale di Giulio Bedeschi edito da Ugo Mursia Editore
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Centomila gavette di ghiaccio. Ediz. integrale

Data di Pubblicazione:
7 aprile 2011
EAN:

9788842538684

ISBN:

884253868X

Pagine:
430
Formato:
brossura
Argomenti:
Autobiografie: personaggi storici, politici e militari, Seconda Guerra Mondiale
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5 di 5 su 7 recensioni

Non un libro ma un monumentoDi N. Riccardo-30 gennaio 2017

Non si può essere appassionati di lettura e di storia senza aver letto questo libro. È coinvolgente dalla prima all'ultima pagina, è esemplare nella freddezza della descrizione, è incredibile per ciò che racconta e che è stata la nostra storia. Lo consiglio sempre e comunque.

Risvegliala coscienza eil ricordo dei nostrinonni.Di S. Silvia Di Lorenzo-13 novembre 2015

Centomila gavette di ghiaccio è la cronaca di una tragedia che si svolse durante la seconda guerra mondiale. Narra l'odissea dolorosa che i soldati italiani hanno vissuto tentando di ritornare a casa dall'inverno del Don. È un libro che non lascia spazio all'incertezza, al buonismo, alla politica, alla poesia. E' un testo di una crudezza estrema che s'impossessa con diritto ed avidità di quell'onore che sarebbe spettato alle truppe italiane di ritorno dal fronte. Il lettore viene avvolto dall'atmosfera gelata della Russia, trascinato sulle piste innevate, costretto a vedere uomini morire abbandonati nella neve. Non è un romanzo, bensì una cronaca. I protagonisti non sono personaggi, ma uomini reali. Con la sua scrittura Bedeschi riesce a far percepire la disperazione che animava i soldati e così la lettura a tratti diventa dolorosa per l'empatia che lo scrittore riesce a creare nel lettore.

Commovente. Drammatico. Epico.Di P. Alberto-29 ottobre 2015

Le pagine del libro contengono un'efficacissima e viva descrizione della campagna di Albania e della ritirata di Russia. Gli alpini della Julia, per tornare alle proprie case e ai propri affetti, si spingeranno oltre ogni limite e combatteranno, invitti ed indomiti, un nemico sovrastante per numero ed equipaggiamenti. Percorreranno a piedi distanze impossibili, trascinando il loro scarso armamentario e i feriti tra deserti di ghiaccio e neve, senza riparo e senza cibo. Marce notturne forzate, interminabili ed estenuanti, fra muri di neve e temperature indicibili, protetti unicamente da pochi stracci e dal disperato attaccamento alla vita, nell'interminabile attesa di vedere una nuova alba ed una nuova luce. Commovente. Drammatico. Epico.

Il mito degli Alpini rivelatoDi r. valentina-20 maggio 2014

Non capisci perchè gli Alpini sono così famosi finché non leggi le "Centomila gavette". Non si parla di guerra, si parla di dramma umano. Non si tratta di fermare l'avanzata dei russi sul Don, si tratta di aggrapparsi alla vita fino allo stremo. La commozione ti prende più volte mentre lo leggi e, ammetto, anche mentre sto scrivendo la recensione: la Julia - la famigerata Julia - parte per la Russia e torna decimata. Solo un terzo degli alpini partiti faranno ritorno alle loro case, gli altri moriranno congelati, stremati dalla fatica, di stenti; qualcuno morirà anche perché ferito dal nemico. È lo strazio di un ripiegamento di più di 400 km a piedi nell'inverno russo, sulla neve alta un metro, mangiando scorze di ortaggi di scarto ogni 10 giorni, per l'assenza di un piano d'azione decente. È il mito degli alpini, unico corpo straniero che compare nei bollettini tedeschi che ne elogiano l'intervento; è il mito degli alpini, unico corpo appartenente alla parte degli sconfitti di cui la Russia dirà "gli Alpini sono l'unico corpo che può considerarsi imbattuto in terra di Russia". Vi commuoverete, e ogni volta che vedrete un cappello alpino capirete perchè sono il corpo più amato d'Italia. Parola di figlia d'alpino.

RICORDI INCACCELLABILIDi R. LAURA-9 marzo 2012

Bellissimo romanzo, più volte letto per le emozioni che riesce a suscitare. La lirica della prosa illustra le drammatiche vicende di un gruppo di soldati che devono combattere il freddo, il nemico e non solo. Da consigliare a tutti, studenti in primo luogo, per ricordare e soprattutto non ripetere l'errore di una guerra.

Drammaticamente emozionanteDi V. Maurizio-26 agosto 2010

Questo libro mi venne consigliato da mio padre, molti anni fa. L'ho letto solo di recente, dopo la sua morte. Questa memoria storica di chi ha vissuto uno dei drammi di guerra più terrificanti della storia, mi ha tragicamente emozionato. Intenso, drammatico, rabbioso e ci sarebbero molti altri aggettivi per descriverlo. Posso solo dire che, alla fine, ci si stupisce di quanto siano ampi i confini umani, in un contesto inconcepibile; spesso fragilmente limitati, ma a volte incredibilmente e drammaticamente immensi.