Cento poesie d'amore a Ladyhawke

Lo spunto (di per sé interessante) di una poesia d'amore anticonvenzionale e dissacrante, (in tono con la produzione di narrativa dell'autore) centrata sulla assenza e sulla rinuncia si esaurisce a metà, giacché l'autore non riesce a tenere il registro e la raccolta finisce per rivelarsi monotona e ripetitiva e finisce per cadere in banalità.

Ho amato questa raccolta, sottolineato frasi e parole, rovinando le pagine, usando le orecchie come segnalibro. L'amore del poeta per Ladyhawke è bellissimo per quanto triste e nelle sue poesie questa sensazione è forte: sulle parole aleggia lo spirito dell'amore che mai si realizzerà davvero, di un'unione fragile in cui nessuno crede. Eppure tra amore, tradimenti, disperazione, è forte la devozione e l'intensità di un'unione che non finirà mai davvero.

Sono una lettrice da romanzi, racconti, saggi, fumetti... Ma non da poesie. Non le capisco, non le desidero, mi fanno sentire ignorante. Eppure questo volumetto di Mari mi attirava da sempre. Grazie, Mari, per avermi fatto innamorare se non della poesia, delle tue poesie. Ironico, brillante, romantico, drammatico. Un'intera vita in questi versi.

Poesie, talvolta epigrammi, eruditi, raffinati, pieni di citazioni e rimandi letterari, rielaborati con acume o sapienza. Ma il libro non riesce completamente. Questa donna amata per decenni e ricercata invano in altre, ridotte a goffi simulacri o contenitori di angoscie e paure, nel breve termine annoia, lasciando nel lettore un senso di frustrazione per la non riuscita trasformazione di rimpianto, sofferenza e rabbia.