La cena di Herman Koch edito da Neri Pozza

La cena

Editore:

Neri Pozza

Collana:
Bloom
Traduttore:
Testa G.
Data di Pubblicazione:
21 gennaio 2010
EAN:

9788854504004

ISBN:

8854504009

Pagine:
286
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama La cena

Due coppie sono a cena in un ristorante di lusso. Chiacchierano piacevolmente, si raccontano i film che hanno visto di recente, i progetti per le vacanze. Ma non hanno il coraggio di affrontare l'argomento per il quale si sono incontrati: il futuro dei loro figli. Michael e Rick, quindici anni, hanno picchiato e ucciso una barbona mentre ritiravano i soldi da un bancomat. Le videocamere di sicurezza hanno ripreso gli eventi e le immagini sono state trasmesse in televisione. I due ragazzi non sono stati ancora identificati ma il loro arresto sembra imminente, perché qualcuno ha scaricato su Internet dei nuovi filmati, estremamente compromettenti. Paul Lohman, il padre di Michael, si sente responsabile. Si riconosce nel figlio perché hanno molto in comune, non ultima l'attrazione per la violenza. Non può lasciare che trascorra la sua vita in galera. Serge, il fratello di Paul, è il padre dell'altro ragazzo, il complice. Secondo i sondaggi Serge Lohman è destinato a diventare il nuovo Primo ministro olandese. Se l'omicidio verrà rivelato, sarà la fine della sua carriera politica. Babette, la moglie di Serge, sembra più interessata ai successi del marito che al futuro del proprio ragazzo. Claire, la moglie di Paul, vuole proteggere il figlio a ogni costo. Ma quanto sa di ciò che è realmente accaduto? Due coppie di genitori per bene durante una cena in un bel ristorante. Cosa saranno capaci di fare per difendere i loro figli?

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 14 recensioni

SopresaDi D. Andrea-28 febbraio 2012

Libro a cui do un votò a metà, vi spiego il perchè: la prima parte non mi aveva entusiasmato, per carità stile fin da subito molto buono ma forse la parziale mancanza di accadimenti non mi aveva coinvolto completamente. La seconda parte però, quando la storia entra nel vivo, è un continuo rilanciare, tant'è che diventa difficile smettere di leggere. I temi trattati sono molto attuali, si ha a che fare con il razzismo, con la politica, con i rapporti tra genitori e figli e molto altro. Il tutto raccontato durante una cena, con le portate a scandire i vari momenti del racconto. Davvero un bel romanzo!

FavolosoDi D. Benedetta-30 agosto 2011

La cena è un romanzo che definirei molto contemporaneo che attraverso chiacchiere conviviali e improvvise rivelazioni si trasforma in un thriller senza respiro dove nessuno è innocente. Da un certo punto di vista lo vedrei anche triste per la sorte dei ragazzi protagonisti ma tutto questo condito con originalità ed emozione.

La cenaDi C. Lello-24 luglio 2011

Una cena è l'esperienza alla base di questo inquietante romanzo olandese. La consapevolezza nel lettore è graduale, solo a cena avviata incomincia a prendere le distanze dal narratore, a scoprirne l'identità mostruosa. Attraverso le parole del narratore, si manifestano le diverse realtà familiari, le loro dinamiche, le personalità degli adulti e dei loro figli. Contemporaneamente si snoda l'azione e arriva alla drammatica conclusione. Ben architettato e ben scritto. Merita di essere letto.

La cenaDi l. emanuela-1 aprile 2011

Che delusione, era la prima volta che leggevo un narratore olandese. Non so se Herman Koch attraverso la voce narrante di "la cena" da corpo ad i suoi pensieri, come fa appunto Paul quando incoraggia il proprio figlio Michel a dar corpo alle proprie riflessioni in un tema scolastico sulla pena di morte, spero di no. Voglio credere che Koch abbia voluto narrare le inquetitudini che attraversano il proprio paese e che vedono nel partito anti-musulmano il primo partito politico del paese - credo - a dimostrazione di un'integrazione forse fallita. "La Cena" si svolge in un ristorante di lusso dove sono a confronto due coppie benestanti: Paul e Claire con Serge e Babette. La prima coppia felice con figlio unico e padre rimasto disoccupato grazie alla propria irascibilità e al proprio anti-conformismo, la seconda infelice perché una parte della coppia vive di luce riflessa dell'altra. Devono affrontere "un problema" che riguarda i propri figli. Chiamatelo problema, ma riguarda il totale sottovuoto pneumatico che attraversa la vita di gran parte delle nuove generazioni occidentali che si svolge tra agi e cose completamente gratuite conquistate senza alcun sforzo esistenziale, e pertanto, che male c'è a giocare con la vita altrui? Sebbene la trama offra spunti continui, lo stile narrativo non è un granchè e le metafore utilizzate sono alquanto deboli.

La cenaDi M. alice-7 marzo 2011

Portate pazienza fino alla fine, prima di giudicare. In questo romanzo l'abilità dell'autore sta tutta nel protagonista principale. Un uomo simpatico che è facile considerare come "il buono" della situazione in confronto al fratello, candidato alle elezioni e ipocrita. Poi la situazione si rovescia e i ruoli si invertono e il lettore resta spaesato. Piacevolmente spaesato. Questo romanzo mi ricorda vagamente "Pastorale americana" come tematica e come posizione che assume il padre, ex ipocrita, nei confronti dell'atto commesso dal figlio. La ricerca della felicità e il far passare tutto ai propri figli come se nulla fosse successo, stringendo forte i denti per tenere unita la famiglia è il filo conduttore del romanzo. Il rischio, a seguirne il finale, è una felicità di plastica, ipocrita e fittizia.

La cenaDi m. gianna-23 febbraio 2011

Un'ambientazione insolita, un ristorante, una trama decisamente avvincente che si sviluppa portata dopo portata. La storia è molto forte, a tratti cruda, vissuta sempre al confine della legalità e della morale. Non c'è il classico lieto fine, piuttosto un senso di amarezza che è un po' specchio della moderna società. Ci sarebbero - insomma - tutti gli elementi per un grande libro, ma l'autore fatica a trovare il giusto ritmo, sembra quasi voler centellinare gli avvenimenti e i colpi di scena. Ne esce un romanzo troppo "slow food", che ogni tanto risulta un po' lento e dispersivo. Non molto azzeccato a mio avviso l'uso dei flashback... Probabilmente nell'intenzione dell'autore dovevano servire per costruire il background dei protagonisti e completare il loro quadro psicologico... Ma il tentativo non può dirsi riuscito e in definitiva vanno solo a rallentare il ritmo degli eventi e a ridurre il pathos del racconto.