La casa della moschea di Kader Abdolah edito da Iperborea
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La casa della moschea

Editore:

Iperborea

Traduttore:
Svaluto Moreolo E.
Data di Pubblicazione:
28 agosto 2008
EAN:

9788870911633

ISBN:

8870911632

Pagine:
466
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama La casa della moschea

Da secoli la famiglia di Aga Jan, ricco mercante di tappeti e capo del bazar, ha legato i suoi destini alla moschea di Senjan, nel cuore della Persia. La dimora adiacente alla moschea è pervasa da miti e antiche tradizioni, immagine armoniosa di una società che sta per essere attraversata dagli sconvolgimenti del presente, come fa presagire la massa di formiche che invade il cortile della casa nell'incipit del romanzo. Il piccolo centro religioso di Senjan rischia di rimanere lontano sia dalla modernizzazione filo-occidentale imposta dallo scià che dall'intransigente reazione oscurantista che si prepara nella roccaforte degli ayatollah di Qom. Proprio da Qom arriva un giorno il giovane imam Ghalghal, per prendere in moglie Seddiq, figlia dell'imam Alsaberi e, quando questi muore accidentalmente sarà lui a sostituirlo. Se dapprima sembra che la moschea abbia finalmente trovato una guida forte, all'entusiasmo succede presto lo sgomento: le sue parole si fanno sempre più arroganti e tentano di sfociare nell'azione violenta, quando Farah Diba, moglie dello scià e immagine dell'emancipazione femminile, arriva in città per inaugurare un cinema e si trova assediata da una folla sobillata da Ghalghal, che dopo la mancata sommossa, sfugge alla polizia e raggiunge Khomeini per preparare la rivoluzione dall'esilio. Sospesa tra un mitico passato e un drammatico presente, il romanzo è un cuore pulsante di vite e di storia, da cui si osservano gli eventi che cambieranno il volto dell'Iran.

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4 di 5 su 4 recensioni

La casa della moscheaDi O. Paolo-22 luglio 2011

Meraviglioso romanzo, molto complesso, ambientato nella repubblica dell'Iran all'indomani della rivoluzione islamica che portò al potere gli ayatollah. Il romanzo è articolato ma nessuna pagina è inutile per capire il senso complessivo. La storia ci chiarisce i reciproci fallimenti della modernizzazione imposta e della sharia.

La casa della moscheaDi l. Maria-5 luglio 2011

Una interpretazione originale e anticonformista della vita in Iran pre Khomeini. Invece il passaggio dallo Scià a Khomeini si rivela funesto anche per chi ha sempre vissuto nell'Islam. Come a dire che il fanatismo spiana via ogni forma di saggezza, indipendentemente dal colore che la anima. Una lettura piacevole e istruttiva, due aggettivi che non è facile accostare, quando si parla di libri, soprattutto romanzi.

La casa della moscheaDi g. Tommaso-16 febbraio 2011

Comprato anch'esso alla fier del libro di Milano. C'è da dire che le storie di famiglia mi piacciono sempre molto. Qui, a differenza degli altri romanzi ambientati in Iran che ho letto, il punto di vista è quello di una famiglia religiosa, tradizionale. Un punto di vista diverso sulla rivoluzione islamica di Khomeini, rispetto a quello di Azar Nafisi o Marjane Satrapi. Invece il passaggio dallo Scià a Khomeini si rivela funesto anche per chi ha sempre vissuto nell'Islam. Come a dire che il fanatismo spiana via ogni forma di saggezza, indipendentemente dal colore che la anima. Una lettura piacevole e istruttiva, due aggettivi che non è facile accostare, quando si parla di libri, soprattutto romanzi.

Tra passato e presenteDi s. demetrio-31 agosto 2010

Magica e incantata epopea di una famiglia di spicco di un piccolo centro in Iran. I cui personaggi sono legati ai precetti dell'Islam e della terra, al bazar, alla moschea. Un ancoraggio a vecchi e mitici valori che l'opera modernizzatrice dello Scià di Persia e dei suoi potenti servizi segreti tenta di sradicare, in nome di una desiderata modernità filo-occidentale. E poi, quasi di colpo, scoppiano i tumulti, la Rivoluzione dell'ayatollah Khomeini, il radicalismo di una teocrazia islamica, quale risposta conservatrice alla precedente opera di modernizzazione. Ora il silenzio, la paura e la conformità dei costumi divengono imperativi, innanzi all'opera disgregatrice della delazione, dinnanzi a quella dei 'tribunali speciali' tenuti segretamente all'interno delle stalle, che annienteranno i nemici interni della Rivoluzione Islamica. Solo Aga Jan (già ricco capo del bazar)e sua moglie rimarranno a Senjan: tutti i rimanenti familiari della 'casa della moschea' saranno o spazzati via dagli eventi, dalla follia degli uomini o preferiranno andare in esilio, all'estero. Nella commovente lettera che il nipote Shahbal, profugo in Olanda, scrive a Aga Jan in fondo al libro, si rivedono i tratti autobiografici del profugo Kader Abdolah: il quale, dopo 'Scrittura Cuneiforme', ci regala una storia incantata tra la levità di una delle tante Sure coraniche e la narrazione delle terribili repressioni di due successivi regimi dittatoriali in Iran. Eccezionale atto di accusa contro ogni 'degenerazione mercantilistica-dittatoriale' (in riferimento al regime degli Scià) e contro ogni 'integralismo fondamentalista religioso' (il regime degli ayatollah), 'La Casa della Moschea' si erge forte, suggerendo a tutti che solo il moderato richiamo al tradizionale concetto coranico, intriso di pace e solidarietà, riuscirà infine a sopravvivere ai tempi. Proprio come Aga Jan.... Da non perdere !